COMUNICATI STAMPA

PRIMO SOCCORSO AGLI ANIMALI- LINEE GUIDA DAL MINISTERO DELLA SALUTE

OBBLIGATORIA LA PRESENZA DEL MEDICO VETERINARIO SULLE AMBULANZE VETERINARIE

Nuove linee guida ministeriali. ANMVI: “Più garanzie per il paziente animale vittima di incidenti stradali. Ma la legge resta senza copertura finanziaria”

 (Cremona, 10 settembre 2014)- Con il benestare del Ministero dei Trasporti, il Ministero della Salute ha stabilito in questi giorni che sulle autombulanze veterinarie destinate al primo soccorso degli animali sia obbligatoriamente presente un Medico Veterinario.

 " E’ una disposizione salva- vita-  sottolinea il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi-  che assicura al paziente animale  in emergenza di essere debitamente assistito durante il tragitto verso la struttura veterinaria di cura. E dato che  nell’ordinamento veterinario non esiste  il profilo sanitario dell’infermiere, nessuno al di fuori di un medico veterinario è in grado- per formazione e per abilitazione di legge- di intervenire sul paziente animale.

“Con le linee guida ministeriali-  spiega Melosi- si traccia anche un distinguo fra le autoambulanze che recuperano e trasportano gli animali in difficoltà e quelle adibite al primo soccorso per l’animale che si trova in “stato di necessità”, vale a dire in emergenza e in pericolo di vita”.

Si è fatta dunque una distinzione di scopo che consentirà anche di fare chiarezza sull’autorizzazione alla circolazione di veicoli non di rado improvvisati. "Le autoambulanze per il primo soccorso veterinario devono essere dotate di strumentazioni sanitarie minime d’emergenza, vitali in molti casi, e che solo il Medico Veterinario sa come e quando utilizzare”.

Una bella legge ma senza copertura- L’assistenza di un medico veterinario a bordo della autoambulanze per il primo soccorso non era ancora esplicitata da nessuna linea di indirizzo normativo da quando, nel 2010, è stato introdotto l’obbligo, per chiunque, di provvedere a che l’animale investito venga soccorso. Si tratta di un obbligo- eticamente nobile- ma che il Legislatore non ha dotato di alcuna copertura finanziaria. I privati che sono tenuti- quando causano o assistono ad un incidente stradale a danno di un animale- ad adoperarsi per il soccorso devono sostenere in proprio ogni spesa, fatta eccezione per gli animali non di proprietà sui quali la competenza è del Pubblico, ma non ci sono finanziamenti  per organizzare un soccorso pubblico veterinario.

Quali soluzioni? Da tempo l’ANMVI propone di convenzionare le strutture veterinarie che fanno pronto soccorso, quelle aperte 24h e i Medici Veterinari con reperibilità anche notturna. Basta consultare l’anagrafe nazionale delle strutture veterinarie italiane per comprendere la capacità di assistenza veterinaria privata.

Ai cittadini andrebbe riconosciuta la totale detraibilità fiscale della spesa e renderla IVA esente. Terzo passaggio auspicato dall’Associazione: avviare un serio confronto con le compagnie assicuratrici e iniziare seriamente a pensare ad un Fondo Vittime della Strada che ricomprenda anche il soccorso animale.

Giova infine ricordare che la ratio del Codice della Strada è quella di garantire la sicurezza della circolazione rimuovendo dalla carreggiata animali- con il loro recupero e il loro soccorso- che possono causare ulteriori incidenti. Nel caso di un animale traumatizzato, vanno adottate alcune precauzioni di primissimo intervento, nel provvedere alla rimozione tempestiva della vittima da assistere.

Ufficio Stampa ANMVI

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