COMUNICATI STAMPA

Il Governo si faccia carico dell’emergenza e faccia seguire azioni concrete per difendere la salute e la legalità.

(Cremona 30 luglio 2014) – La criminalità non va in vacanza. E continua ad intimidire con atti di violenza e di aggressione i medici veterinari. Dopo l’auto incendiata nei giorni scorsi ai danni di un veterinario di Vibo Valentia, cresce vertiginosamente il bilancio delle aggressioni, anche fisiche, ai danni di professionisti che svolgono attività ufficiali di controllo e di prevenzione veterinaria.

Da tempo, nel mirino della criminalità- comune o organizzata- ci sono anche le strutture veterinarie- presidi di sanità esposti ad atti vandalici, non di rado a scopo di racket, intimidazione e ricatto, finalizzati a interrompere attività sanitarie a tutela della salute pubblica, degli animali allevati e della sicurezza alimentare.

“Preoccupa che non ci siano mai state risposte adeguate da parte delle istituzioni e dei Ministeri  competenti, primi fra tutti i Ministeri dell’Interno e della Salute- dichiara il Presidente ANMVI, Marco Melosi. L’ANMVI torna a chiedere che - dopo anni di inerti iniziative di passivo monitoraggio istituzionale del fenomeno- specie nei territori ad alta intensità criminale- il Governo si faccia carico del problema e faccia seguire azioni di concreto supporto e intervento per garantire salute e legalità.

“La vulnerabilità dei Medici Veterinari ha superato i livelli di guardia- conclude Melosi- urgono azioni coordinate fra autorità di governo,  Forze dell’ordine, prefetture e procure. I Veterinari non possono più essere lasciati soli a subire senza che la giustizia ne risarcisca la dignità, il coraggio e i danni economici e morali subiti”.

Ufficio Stampa ANMVI

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