Dopo il caso di Leishmaniosi cutanea nell'uomo
ANMVI: "LA MEDICINA VETERINARIA DI BASE DIVENTI STRUTTURALE"
Un pappatacio minaccia cani e persone. Randagismo serbatoio della patologia.
Il veterinario di famiglia avamposto epidemiologico e di prevenzione. Dal veterinario per proteggere il cane e l'uomo.
(Cremona, 29 agosto 2013) - Il caso dell'uomo di Rivazzurra risultato affetto dalla leishmaniosi desta la più viva attenzione dei medici veterinari che ricordano che la malattia non si trasmette dal cane all'uomo, ma è veicolata da un flebotomo comunemente detto pappatacio. E che la prevenzione veterinaria è l'unica arma efficacia per neutralizzarlo.
"Il pericolo - sottolinea Marco Melosi, Presidente dell'ANMVI- è la puntura dell'insetto che punge il cane per farne un serbatoio della malattia e la trasporta pungendo le persone. Il cane va protetto - raccomanda Melosi- perché la protezione del cane rappresenta la sola forma di prevenzione più efficace per evitare la malattia".
Le strutture veterinarie private sono impegnate costantemente nella mappatura geografica delle zone endemiche del Paese, che nel tempo sono aumentate estendendosi anche alle regioni del Nord Italia e non più solo alle tradizionali zone caldo umide del Sud".
" Se fossero strutturalmente coinvolte in un progetto di medicina veterinaria di base- dichiara Melosi- le strutture veterinarie potrebbero lottare efficaciemente contro il randagismo, come da tempo proponiamo, riducendo la popolazione dei canili ed eliminando il serbatoio della patologia che non sono tanto i cani di proprietà, ma i randagi".
"Stiamo realizzando una serie di prelievi in circa 1000 località italiane, con la collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità- dichiara Melosi- per una mappatura aggiornata del rischio-leishmaniosi, con la collaborazione di MSD Animal Health- aggiunge Melosi - Si chiama Scalibor Map e vuole essere un ausilio per i proprietari che si spostano verso zone endemiche o a rischio leishmaniosi e al tempo stesso una puntuale geografia epidemiologica, aggiornata alle esigenze di prevenzione".
I proprietari del riminese, come di tutte le aree caldo-umide d'Italia sono invitati ad attuare regolarmente semplici misure di prevenzione combinata: collari specifici combinati alla vaccinazione a seconda di quello che viene suggerito dal medico veterinario prescrittore, considerando che è sempre buona norma evitare di lasciare il cane all'aperto nelle ore serali e notturne ed avendo ad ogni modo cura di evitargli l'esposizione ai pappataci".
La Leishmaniosi si sconfigge senza mezzi termini con la prevenzione veterinaria- conclude Melosi- ed è proprio la dimostrazione che la veterinaria è al servizio anche della salute dell'uomo, e che il concetto dell'OMS di "Una sola salute" trova nel medico veterinario di fiducia un avamposto di sanità pubblica".
Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
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