COMUNICATI STAMPA

I veterinari: la filiera illegale va stroncata all'origine, sbloccare il disegno di legge governativo che introduce il reato di traffico e importazione illecita

(Cremona, 31 agosto 2010) - L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani chiede al Governo un provvedimento d'urgenza per introdurre il reato di traffico di cuccioli nell'ordinamento italiano. L'iter parlamentare si trascina da molti mesi e gli illeciti si ripetono.

"L'ennesima inchiesta sul traffico di cuccioli dall'Est è troppo grave per reagire con rituali manifestazioni di sdegno- è il commento di Marco Melosi- Vice Presidente ANMVI per il settore degli animali da compagnia - "E' necessario - dice- sbloccare attraverso una corsia legislativa preferenziale le disposizioni già contenute nel Disegno di legge proposto dal Ministro degli Esteri Franco Frattini contro i traffici illegali di cani e gatti, un ddl che si è arenato in Parlamento per incomprensibili litigi e perdite di tempo su altre questioni minori".

Il Ddl governativo, firmato anche dai Ministeri di Giustizia, Interno, Salute, Economia e Politiche Europee non si limita infatti a ratificare la convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, ma introduce nel nostro ordinamento una precisa fattispecie di reato contro il traffico e l'introduzione illecita di animali da compagnia, nonché le relative sanzioni amministrative e penali.

"Come medici veterinari- conclude Melosi- non possiamo tacere i rischi sanitari della filiera illegale dei cuccioli sia a danno degli animali vittime dei maltrattamenti sia della popolazione canina autoctona. Serve una norma penale che agisca all'origine dei traffici e occorre continuare ad incoraggiare i proprietari a rivolgersi ad un medico veterinario prima di incappare in un incauto e doloroso acquisto".

Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

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