Cresce l'attenzione alle esigenze nutrizionali dell'animale di famiglia.
L'alimentazione corretta è una garanzia di salute anche per gli animali da compagnia
Anmvi alla presentazione del Rapporto Assalco 2009 sul pet food.
(Cremona, 28 aprile 2009) L'alimentazione come determinante di salute è un principio che non vale solo per l'uomo, ma anche per i cani e i gatti che vivono nelle famiglie italiane. A raccomandarlo sono i medici veterinari dell'Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) che hanno collaborato alla stesura del Rapporto Assalco 2009 presentato oggi a Bologna.
La crescita del mercato del pet food, registrata dal Rapporto, riflette l'innalzamento della qualità di vita dei quattro zampe, di una cultura alimentare che era impensabile fino a qualche decennio fa e che si sta facendo strada. Malgrado la persistenza di alcuni errori ereditati dal passato: "primo fra tutti quello di ritenere che il cane e il gatto abbiano le stesse esigenze nutrizionali e alimentari dell'uomo e che l'alimentazione del proprietario, fatta di preparati casalinghi, vada bene anche per loro"- dichiara Carlo Scotti dell'Anmvi.
"Fino a non molto tempo fa era impensabile chiedere ai proprietari di alimentare i cani e i gatti secondo principi nutrizionali e stili alimentari adeguati alla loro specie, all'età, al peso e alle condizioni di vita - continua Scotti- le cose stanno cambiando, ma c'è ancora molta strada da fare sul fronte della prevenzione, perché nei nostri ambulatori incontriamo ancora pazienti alimentati con gli scarti da cucina". E questa è la causa principale del sovrappeso nei cani e nei gatti.
"Il sovrappeso non è una malattia- aggiunge Scotti- ma influisce sulla qualità di vita dell'animale, non è patologico, ma va affrontato con diete specifiche e col movimento. L'obesità invece è una patologia vera e propria e si ha quando l'animale supera del 15/20% il proprio peso standard. Fortunatamente le percentuali di obesità nel cane e nel gatto non sono allarmanti."
Dal Rapporto emerge che il 63% dei cani e il 44% di gatti alimentati con cibi confezionati specifici mantiene il peso forma. "Non c'è quindi nessun allarme da lanciare- conclude Scotti- ma raccomandare di non condividere gli eccessi alimentari che sono una cattiva abitudine dell'uomo e ricorrere ad una dieta specifica lasciandosi consigliare dal medico veterinario".
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