COMUNICATI STAMPA

(Cremona, 7 luglio 2008)-  Con riferimento all’articolo “L’addio alla lista nera dei cani”, pubblicato a pagina 22 de Il Corriere della Sera di domenica 6 luglio e ripreso da corriere.it, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) ha scritto al Direttore Paolo Mieli, evidenziando di non essere mai stata favorevole alla stesura di “liste nere” delle razze canine, avendone da sempre pubblicamente confutato la sostenibilità scientifica. Al contrario, l’ANMVI ha contribuito in questi anni a favorire l’adozione di un corretto approccio scientifico e metodologico verso il problema della potenziale aggressività canina, lavorando in tal senso presso le autorità competenti ( Ministeri preposti, Legislatore, Consiglio Superiore di Sanità) quanto presso la pubblica opinione.

La contrarietà dell’ANMVI alle predette liste è argomentata nel documento Linee guida per una normativa nazionale sulla corretta convivenza dell’uomo con il cane e la prevenzione di episodi di aggressione canina,redatto fin dal novembre del 2003 e adottato in risposta alla prima delle ordinanze per la tutela dell’incolumità pubblica, ad opera dell’allora Ministro Sirchia. Il dissenso venne manifestato anche con una raccolta di migliaia di firme veterinarie consegnate al titolare del Dicastero di Lungo Tevere Ripa.

Queste Linee Guida (http://www.anmvioggi.it/archivio_pdf2003/linee_guida_convegno_anmvi.pdf) furono sottoscritte dalla Società di Scienze Comportamentali Applicate (SISCA) e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI) e pertanto sono da intendersi quale posizione ufficiale della categoria medico-veterinaria.

Non è certo l’ANMVI fra coloro che ( cfr. articolo citato) “lavorarono a stretto contatto con l'ex ministro Turco per elaborare la «lista nera», convinti che bisogna «tutelare le persone e prevenire l'aggressività dei cani pericolosi». Al contrario, venne puntualmente ribadita l’inutilità del provvedimento anche a fronte di ripetuti episodi di aggressività in ambito domestico e non in luogo pubblico.

Ai Ministri della Salute che dal 2003 ad oggi si sono succeduti, l’ANMVI ha sempre fatto presente l’inopportunità dello strumento legislativo dell’ordinanza e la necessità di una regolamentazione che in maniera più ponderata rispetto ai criteri dell’urgenza metta l’accento sulla responsabilizzazione dei proprietari dei cani, sulla loro educazione, sulla repressione dei loro comportamenti illeciti, oltre che su un controllo a monte sull’allevamento, la selezione, la vendita e l’addestramento dei cani, senza dover ricorrere a pesanti norme restrittive che colpiscano indiscriminatamente tutti i cani ed i loro proprietari.

Tanto si ritiene di precisare per una corretta informazione al pubblico circa la posizione ufficiale dei medici veterinari dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.

Ufficio Stampa ANMVI

0372/40.35.47

LE LINEE GUIDA SONO DISPONIBILI AL SEGUENTE LINK:

http://www.anmvioggi.it/archivio_pdf2003/linee_guida_convegno_anmvi.pdf

pdfCOMUNICATO STAMPA 7 LUGLIO 2008