COMUNICATI STAMPA

Un inter-ateneo per soli 18 studenti. E il corso di laurea è stato per giunta annullato dal TAR. Accade a medicina veterinaria, all’Università Magna Graecia di Catanzaro. L’ANMVI scrive al Ministro Gelmini.

(Cremona, 23 luglio 2008) - I mali dell’università italiana? Gli sprechi e una insana auto-riproduzione. La proliferazione incontrollata di sedi universitarie viene pagata a caro prezzo dagli studenti ai quali  non si offre poi una didattica adeguata e dai laureati destinati alla disoccupazione. E’ quello che accade a medicina veterinaria, all’Università Magna Graecia di  Catanzaro, dove l’attivazione ad ogni costo del corso di laurea ha richiesto nientemeno che un inter-ateneo per 18 studenti soltanto.

Bologna, Napoli e Bari: tre atenei di tre diverse Regioni si sono mossi per attivare un  corso di laurea in medicina veterinaria che per il prossimo anno accademico potrà immatricolare 18 studenti, come da numero programmato dal Ministero dell’Università.

E gli aspiranti veterinari che si preparano al test di ammissione il 5 settembre non sanno che il corso di laurea è stato annullato dal Tar del Lazio nell’aprile del 2007.

I giudici del Tribunale amministrativo hanno infatti accolto il ricorso presentato dall’ANMVI e annullato il decreto del Ministero dell’Università 3 settembre 2003 che autorizzava l’istituzione del corso in questione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Mentre la manovra finanziaria promette tagli all’Università e il Ministero avvia un tavolo per riorganizzare il sistema universitario italiano,  il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, chiede al Ministro Mariastella Gelmini “una seria riflessione sulla formazione accademica e sull’offerta formativa in  medicina veterinaria.  Nessuno - aggiunge- ha mai compreso la “ particolare necessità e urgenza” che ha portato il Ministero ad istituire l’interateneo di Catanzaro né le “ esigenze formative del bacino di utenza calabrese” citate dal decreto istitutivo, visto che poi i posti disponibili risultano essere solo 18. E già sono troppi, data la  galoppante crisi occupazionale della professione veterinaria, sia pubblica che privata, e l’esubero di laureati in questo settore. Senza contare- conclude il Presidente dell’ANMVI - che stiamo parlando di una laurea ad alta formazione specialistica, i cui standard didattici sono indicati dall’Europa  secondo criteri di qualità e di adeguatezza che non hanno nulla a che vedere con le improvvisazioni dei campanili”.

Ufficio Stampa ANMVI

0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 23 LUGLIO 2008