COMUNICATI STAMPA

 

ANMVI al Senatore Campari (Lega): la soluzione è portare
al 10% l’IVA sulle prestazioni veterinarie

(Cremona, 26 luglio 2019)- Ieri al question time, il Ministro delle Finanze Giovanni Tria ha confermato che il farmaco veterinario – quando dispensato al cliente/proprietario dal Medico Veterinario curante - è una prestazione veterinaria e come tale va maggiorata dell’IVA al 22%.

Il Ministro ha così risposto all’interrogazione del Senatore Leghista Maurizio Campari che chiedeva che la dispensazione diretta in favore dell’animale da compagnia in cura  fosse invece assoggettata all’IVA del 10%, la stessa aliquota che viene applicata ai medicinali veterinari alla vendita al dettaglio.

L’ANMVI ritiene corrette sia le posizioni del Ministro Tria che del Senatore Campari: il Medico Veterinario quando dispensa direttamente al cliente il medicinale veterinario lo fa compiendo una prestazione veterinaria e non un atto commerciale; d’altra parte il divario del 12% di IVA- destinato ad aumentare se ci sarà un aumento dell’IVA- si configura come un ricarico fiscale.

La soluzione, secondo l’ANMVI, è di considerare tutte le prestazioni veterinarie assoggettabile all’IVA del 10%. In questo modo si allineerebbe il trattamento d’imposta, con l’auspicato contenimento fiscale di cui all’interrogazione del senatore Campari.

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