Reddito di cittadinanza, ANMVI a Di Maio: le cure veterinarie sono una “reale necessità”.
Elargire i 780 euro e intervenire sull’aliquota IVA
(Cremona, 11 Ottobre 2018) – “Etica e necessaria, anzi obbligatoria”. La spesa veterinaria rientra senza alcun dubbio fra quelle di “reale necessità”. Altrettanto dicasi per le spese di alimenti per i cani e i gatti di famiglia. Lo dichiara il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, in seguito alla notizia che il reddito di cittadinanza sarà erogato dal 1 aprile 2019 e potrà essere utilizzato solo per acquisti di “reale necessità”.
“La cura del proprio animale da compagnia è un dovere normativo di ogni proprietario- spiega Melosi- per cui non ci sono dubbi “morali”. Anzi, il reddito di cittadinanza “deve servire a sostenere il diritto alla convivenza con un animale da compagnia e a riceverne i comprovati benefici socio-affettivi”.
Ma nei 780 euro, il Presidente dell’ANMVI considera anche l’IVA: Così è’ un dare e un levare”- spiega Melosi. “I nuclei familiari che avranno i 780 euro dovrebbero anche poter essere alleggeriti dal peso fiscale dell’IVA sulle cure veterinarie, con una riduzione dal 22 al 10% dell’aliquota, se non addirittura l’esenzione dall’Imposta”.
"E’ nell’interesse dello Stato- agire sull’IVA- perché la prevenzione e le cure veterinarie si traducono in maggiore sanità pubblica e in una minore spesa pubblica. D’altra parte, quando la prestazione veterinaria è riconosciuta dal Pubblico è IVA esente. E con il reddito di cittadinanza, siamo di fronte a qualcosa di molto simile"- conclude Melosi.
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