COMUNICATI STAMPA

CONSULTA RANDAGISMO LAVORI IN CORSO A PALAZZO LOMBARDIA

Cani e gatti in Lombardia, ANMVI: la nuova normativa non si basa su evidenze scientifiche - Nella bozza di regolamento discussa ieri in Regione, i limiti di una legge che va modificata

(Milano, 15 settembre 2016) – Prima una nuova legge regionale di semplificazione che non semplifica e ora una bozza di  regolamento ancora più ingarbugliata. Se ne è discusso ieri a Palazzo Lombardia, dove si è riunita la Consulta regionale del randagismo per esaminare il documento attuativo della Legge Regionale n. 15 del 29 giugno scorso.   

L’Associazione Nazionale Medici Veterinari (ANMVI) ne ha messo in evidenza i principali punti deboli, sviluppando proposte condivise dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari. Una su tutte: il nuovo corso regionale non si basa sulle evidenze scientifiche della medicina veterinaria. Le incongruenze, già presenti nella nuova legge regionale varata a giugno, ricadono ora nella bozza di regolamento attuativo.

“Innalzare da 60 a 90 giorni il termine per la cessione dei cani- spiega Francesco Orifici rappresentante ANMVI nella Consulta-  è un errore che avrà ricadute sul benessere e sullo sviluppo cognitivo-relazionale di questi cani. Purtroppo la bozza di regolamento eredita questo errore dalla nuova legge regionale che, a nostro avviso deve essere modificata”.   

Il termine dei 90 giorni non trova rispondenza nella normativa nazionale che, correttamente fissa il divieto di cessione a 60giorni. La medicina veterinaria comportamentale è concorde nel ritenere che un periodo più breve o più lungo dei canonici 60 giorni vada a detrimento del benessere del cucciolo: se da un lato, un tempo inferiore ai due mesi priverebbe il cucciolo dei benefici sanitari e psico-evolutivi derivanti dal contatto con la madre, dall’altro lato un tempo superiore può compromettere in maniera irreversibile la corretta socializzazione del cucciolo e inibire lo sviluppo armonico del suo comportamento con riflessi sul potenziale aggressivo dovuto a carente relazione con il gruppo sociale umano (detentore, proprietario, nucleo familiare, convivenza sociale in pubblico).

“Ci sono poi risvolti pratici- aggiunge il rappresentante dell’ANMVI, secondo il quale “un prolungamento di ben trenta giorni sul termine ottimale dei 2 mesi, quale quello prospettato dalla nostra Legge Regionale, pone anche problemi di carattere pratico ed economico, dovuti alla complessa gestione di cuccioli di età superiore ai 2 mesi specie se di razza grande o gigante e se appartenenti a cucciolate numerose”.

Ma non tutto è sbagliato nel nuovo corso regionale- “Bene invece il divieto assoluto di legare i cani a catena- aggiunge Orifici- che potrà essere derogabile solo per ragioni sanitarie convalidate dal Medico Veterinario. Passi avanti anche nella regolarizzazione anagrafica dei gatti, oggi non obbligati alla chippatura e alla registrazione nella Banca Dati Regionale degli animali d’affezione, anche se su questo punto non è ancora stata detta l’ultima parola dalla Consulta. Altrettanto positivo il coinvolgimento del Medici Veterinari liberi professionisti per favorire la pronta riconsegna al proprietario del cane smarrito, rivenuto vagante".

“Ci auguriamo che la Regione- conclude Orifici- tenga conto delle osservazioni scientificamente fondate argomentate in Consulta e che non è stato possibile avanzare durante il varo estivo della nuova legge regionale e che inficiano l’emanazione di un buon regolamento attuativo”.

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