DALL’AVIARIA ALL’INFLUENZA SUINA: L’OMS PERSEVERA
CARNI, ANMVI: L’OMS NON RIPETA GLI ERRORI DI COMUNICAZIONE FATTI CON L’AVIARIA
Contraddizioni nel comunicato stampa del 26 ottobre sulle carni. Così l’Organizzazione Mondiale della Sanità
compromette la sua stessa autorevolezza
(Cremona, 27 ottobre 2015)- Il press release dell’OMS sul rischio cancerogeno delle carni è stata una imprudente e affrettata iniziativa di comunicazione. Il testo, a chi lo legga integralmente e in originale, si palesa contradditorio in più di un passaggio. Le domande e risposte (FAQ) che l’hanno accompagnato risultano ancora più disorientanti circa il senso ultimo dell’operazione mediatica dell’Organizzazione Mondiale della sanità e della sua Agenzia di Ricerca.
L’effetto ampiamente prevedibile e che IARC-OMS non avrebbero dovuto sottovalutare - è stato quello di spianare la strada a messaggi mediatici semplicistici, dannosi e allarmistici.
Già nel 2010, durante la crisi-aviaria, l’OMS amplificando un allarme di pandemia che non si verificò, contribuì a mettere in ginocchio un’intera filiera e a causare difficoltà alle economie di mezzo mondo. Allora fu addirittura il Consiglio d’Europa a chiedere una Commissione d'inchiesta e, nel caso, individuare i responsabili di un procurato allarme.
Di recente, l’OMS è stata corretta da esperti e autorità di governo per avere parlato- altrettanto imprudentemente di influenza “suina” nell’uomo, quando i maiali non c’entrano proprio nulla.
Più di un milione di persone e 83 istituzioni mondiali hanno firmato la Carta di Milano, e quindi riconoscono che “il cibo abbia un forte valore sociale e culturale, e non debba mai essere usato come strumento di pressione politica ed economica”. Le autorità scientifiche mondiali dovrebbero sapere che le strumentalizzazioni sono in agguato e quindi evitarle.
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