COMUNICATI STAMPA

Audizione ANMVI in Senato - 9° Commissione Agricoltura
IL RUOLO DEL VETERINARIO IN ALLEVAMENTO STA CAMBIANDO RADICALMENTE
ANMVI: Legislatori e decisori rispecchino fedelmente l'evoluzione in atto
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(Roma, 18 giugno 2014)- Si è svolta oggi in Senato l'audizione informale dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (ANMVI) sul ruolo del Veterinario d'azienda nella tutela della salute degli animali produttori di alimenti.

Ai componenti della 9° Commissione Agricoltura del Senato- interessati a comprendere il nuovo corso della sanità veterinaria- il Presidente Marco Melosi e Giacomo Tolasi, referente del "Progetto Veterinario di Fiducia", hanno descritto la trasformazione in atto del ruolo del Veterinario nella zootecnia nazionale.
Un radicale cambio di approccio contraddistingue oggi il rapporto fra il Veterinario e l'Allevatore, un rapporto che "si è naturalmente evoluto in una co-partnership manageriale, che -passando per una gestione sanitaria ad elevata competenza veterinaria- porta a quel "posizionamento qualitativo" dei prodotti alimentari italiani di cui parlano le analisi dell'ICE (Italian Trade Agency).

Il cambiamento è inevitabile e avviene sotto la spinta di due esigenze: da un lato quelle inderogabili di tipo normativo-sanitario, dall'altro esigenze di competitività economica dell'azienda zootecnica che rispondono alle complesse sollecitazioni dei mercati e dei consumatori ( qualità ed eticità del prodotto, lotta all'antibiotico-resistenza, benessere animale, biosicurezza, eco-compatibilità, condizionalità, ecc.).
Sono queste competenze ad esaltare e a far risaltare- oggi- il ruolo del Veterinario d'azienda zootecnica e a connotare la gestione sanitaria di un allevamento come un fattore di sviluppo economico, di sostenibilità competitiva e di innalzamento quali-quantitativo della produttività.

Ai co-protagonisti tradizionali dell'azienda (i capi allevati e l'allevatore) si è dunque affiancata una terza figura, il "Veterinario di fiducia", che sta ottenendo riconoscimento normativo; lo si incontra negli atti dell'Unione Europea, dell'Italia e di alcune Regioni, pur con diciture diversificate (veterinario libero professionista, veterinario aziendale, veterinario riconosciuto, veterinario d'azienda, veterinario di fiducia, ecc.) che tuttavia riconducono - in modo più o meno definito- a ruoli e mansioni sostanzialmente già assunte e in esercizio.

L'auspicio dell'ANMVI è che "legislatori e decisori di ogni livello – nel formalizzare il ruolo del veterinario d'azienda- vogliano rispecchiare il più fedelmente possibile la situazione de facto cogliendo l'occasione per semplificare e introdurre meccanismi premiali". L'Associazione ritiene infatti che la presenza in azienda zootecnica del Veterinario –"formalmente evidenziata (ad esempio con l'annotazione in BDN) possa rappresentare anche una precondizione di sburocratizzazione (es. riduzione di oneri documentali e procedurali) e di premialità ( es. categorizzazione di rischio bassa nei riguardi dei controlli del SSN e dei mercati)".

"L'allevatore - hanno spiegato i rappresentanti dell'Associazione- ha oggi nel veterinario libero professionista il suo interlocutore naturale, in grado di interfacciarsi con il SSN fungendo da cerniera fra gli obiettivi della Salute e quelli dell'Agricoltura. Nella regolarità di assistenza veterinaria (in Europa Farm Visitation System) e nella partnership premiale si sviluppa il rapporto fiduciario tra Veterinario e Allevatore senza aggravi e costi aggiuntivi per l'OSA (Operatore del Settore Alimentare) né per il SSN.
L'ANMVI ha infine rimarcato l'importanza che le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea non rimangano inutilizzate. Il riferimento è alla PAC e ai Piani di Sviluppo Rurale che mettono a disposizioni somme importanti per gli allevamenti che soddisfano le condizioni di salute e benessere animale, rientranti fra i criteri di gestione obbligatoria previsti dalla Politica agricola comunitaria.


Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
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