LEGGE DI STABILITA'- INTERESSATO IL 53% DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Revisione IVA, ANMVI chiede fascia agevolata
I Medici Veterinari scrivono al Governo. "Ci aspettiamo sostegno dal Ministro Lorenzin".
(Cremona 14 ottobre 2013) - Da parlamentare, nella passata Legislatura, aveva impegnato il Governo a ridurre la pressione fiscale sugli animali da compagnia. Ora al Governo c'è lei. A Beatrice Lorenzin l'ANMVI chiede sostegno per intervenire sull'aliquota IVA e portarla in fascia agevolata.
Alla vigilia della Legge di Stabilità 2013, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani scrive al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, al Ministro delle Finanze Saccomanni e al Parlamento, ricordando che le cure veterinarie e gli alimenti per gli animali da compagnia sopportano l'IVA di lusso (22%) ai massimi storici italiani e fra le più alte d'Europa.
Ma con la nuova Legge di Stabilità si preannuncia la revisione delle aliquote IVA e, forse, la nascita di un nuovo scaglione intermedio in cui potranno confluire alcuni beni e servizi. Ottima occasione per le prestazioni veterinarie che, in quanto sanitarie, sono collocate in modo improprio, e incoerente con il quadro giuridico attuale, fra i beni di consumo.
"La pressione fiscale demotiva i cittadini-proprietari", spiega Marco Melosi, Presidente dell'ANMVI, che aggiunge: "Registriamo una progressiva rinuncia a terapie necessarie- cadute nella compliance prescrittiva di medicinali veterinari, nell'adempiere obblighi di legge elementari come la microchippatura dei cani, con compromissione del benessere animale e scadimento della qualità di vita, anche per inosservanza di terapie farmacologiche e corretta alimentazione".
"Il crollo della domanda di prestazioni di prevenzione veterinaria, causata dai ripetuti aggravi fiscali, mostra evidenti risvolti infausti sulla sanità pubblica, basti pensare alla lotta alle zoonosi- osserva Melosi. Ampie fasce del territorio nazionale risultano compromesse dal punto di vista igienico-sanitario e dell'incolumità pubblica. ".
L'ANMVI rilancia le richieste di una petizione firmata da più di 75mila cittadini, cominciando, urgentemente, dal ricollocamento di queste spese in fascia agevolata, nell'interesse del paziente animale, di un Fisco più equo e dell'Erario, della sanità pubblica e nell'interesse di 13 milioni di famiglie con un animale da compagnia in casa.
L'aumento dell'aliquota IVA non genera entrate- conclude il Presidente dell'ANMVI- ma riduzione della domanda e aumento della spesa pubblica. Il costo sociale oggi del randagismo a carico di Stato, Regioni e Comuni supera i 285 milioni di Euro all'anno. La presenza incontrollata di cani genera circa 75.000 morsicature e lesioni annuali con costo medio di 900 Euro per sinistro pari ad un totale annuo di 67 milioni di Euro a carico dell'SSN".
Ufficio Stampa ANMVI
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