LIBERALIZZAZIONI ESTESE AI FARMACI VETERINARI?
ANMVI: NON SIAMO CONTRARI, DICIAMO SI' MA CON DISTINGUO
Ampliare alle strutture veterinarie autorizzate l'articolo 32 del Decreto Salva Italia per garantire la sorveglianza sulla filiera
(Cremona, 10 febbraio 2012) - Estendere ai medicinali veterinari la piena liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. E' quanto si legge nel pacchetto liberalizzazioni presentato dal PD. La nuova lenzuolata punta ad ampliare la portata dell'articolo 32 del DL 201/2011 (Salva Italia). L'assunto è sempre lo stesso: rimuovere le limitazioni al fine di ampliare la concorrenza a vantaggio dei cittadini.
L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani non è pregiudizialmente contraria. Ma con i dovuti distinguo: liberalizzazione sì, ma non dentro gli esercizi commerciali, dove in assenza del medico veterinario verrebbe meno la sorveglianza sulla filiera, con effetti non controllabili anche sull'uso prudente e appropriato del medicinale destinato agli animali (produttori e non produttori di alimenti). Una sorveglianza sull'appropriatezza e l'uso responsabile che può essere assicurata solo in presenza del medico veterinario e all'interno delle strutture veterinarie autorizzate, a tutti gli effetti canali di distribuzione del medicinale veterinario, in grado di offrire garanzie di pronta reperibilità, competitività e nel contempo di utilizzo appropriato e prudente.
L'articolo 32 (Farmacie) del Dl 201/2011 consente la vendita negli esercizi commerciali anche dei medicinali di cosiddetta fascia C, ovvero che non sono "essenziali", "per malattie croniche" e di "rilevante interesse terapeutico", in base all'articolo 8, comma 10, lettera c) della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
Ufficio Stampa ANMVI
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