ANMVI: la pressione fiscale sulle cure veterinarie è già alle stelle
LA TASSA SUI CANI: GIA' BOCCIATA DALLA COMMISSIONE FINANZE
(Cremona, 18 maggio 2012) - L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ricorda al Governo e al Parlamento che la pressione fiscale sulle cure veterinarie per gli animali da compagnia è già alle stelle: Iva al 21%, detrazioni a rischio di ulteriore decurtazione e spese veterinarie nel redditometro.
La tassa di scopo per consentire ai Comuni di far fronte al controllo del randagismo è una forma di prelievo che alzerebbe la pressione fiscale. Non è nemmeno il caso di pensarci. A dirlo è stata la Commissione parlamentare Finanze della Camera che ha già bocciato la tassa.
E l'ha fatto da tempo, nella seduta del 27 marzo scorso quando ha esaminato gli aspetti di propria competenza presenti nelle Nuove norme in materia di animali d'affezione, di prevenzione e controllo del randagismo e di tutela dell'incolumità pubblica (Testo unificato e licenziato dalla Commissione Affari Sociali).
La Commissione Finanze ha chiesto di "sopprimere la previsione, la quale, configurando una vera e propria tassa di scopo, introduce una nuova forma di prelievo nell'ordinamento tributario italiano che comporterebbe un ulteriore innalzamento della pressione fiscale in un momento critico per l'economia nazionale".
Proposta già bocciata, dunque. L'ANMVI si augura che si rimetta in discussione tutta la fiscalità veterinaria e siano razionalizzate le forme di finanziamento pubblico per evitare gli sprechi e la dispersione delle risorse fra le amministrazioni territoriali.
Ufficio Stampa ANMVI
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