COMUNICATI STAMPA

La veterinaria libero professionale non sosterrà alcuna proposta di legge che preveda la creazione di una mutua per gli animali. E’ solo demagogia.

(Cremona, 24 febbraio 2009)  “Non bastano la crisi economica ed i pesanti deficit di molte regioni per fermare gli sprechi nella sanità pubblica. E' impensabile che il nostro SSN già incapace di sopperire alle esigenze sanitarie dei cittadini possa farsi carico dell'assistenza degli animali da compagnia. E' assurdo pensare all'introduzione dei ticket a carico dei pazienti umani per coprire i buchi della sanità pubblica pensando d'altra parte di investire milioni di euro in una mutua pubblica per gli animali da compagnia. E' questo il punto debole della proposta di legge della Sen. Silvana Amati”.

Lo sostiene il Presidente Senior dell’Anmvi Carlo Scotti, a seguito della presentazione oggi al Senato di una serie di proposte per una legge quadro per gli animali d’affezione. Al convegno l’Anmvi è intervenuta con un proprio rappresentante per ribadire la ferma contrarietà alla creazione di un servizio mutualistico per gli animali da compagnia affidato alle Asl.

L'ANMVI, pur condividendo la necessità di garantire a tutti gli animali da compagnia un'adeguata assistenza sanitaria, ribadisce che è impensabile caricare di questo servizio il SSN. Non ne sarebbe peraltro in grado e si farebbe solo della demagogia.

Lo stesso obiettivo si può raggiungere coinvolgendo le 6700 strutture veterinarie presenti su tutto il territorio nazionale. Queste strutture, in convenzione con le ASL, sono in grado di garantire la migliore assistenza, per esperienza e professionalità, senza distogliere i veterinari pubblici da importanti compiti di controllo della filiera agroalimentare che, per carenza di organico, sono già in difficoltà a garantire.

"La convenzione con le strutture private - continua Scotti- avrebbe evidenti vantaggi rispetto ad un coinvolgimento diretto del SSN: non richiedono ulteriori investimenti a carico delle finanze pubbliche, esprimono esperienza ampia e specifica, sono presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, costano agli enti pubblici solo per le prestazioni effettuate. Ci sono già sul territorio italiano alcuni virtuosi esempi di collaborazione pubblico-privato per il controllo del randagismo e per la prevenzione veterinaria. Basta seguire le esempio delle amministrazioni più illuminate".

L'ANMVI è contraria ad ogni logica di mutua e ritiene che sia ora di cambiare mentalità nell’affrontare i problemi della sanità pubblica nell'interesse del Paese e degli stessi animali che avranno garantita una assistenza sanitaria qualificata.

Ufficio Stampa ANMVI 
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pdfCOMUNICATO STAMPA 24 FEBBRAIO 2009