Aggressioni canine: affidato al medico veterinario libero professionista un ruolo di informazione e di prevenzione "nell'interesse della salute pubblica". Scotti (ANMVI): è una svolta culturale.
(Cremona, 24 marzo 2009) - Da oggi - per i 24 mesi in cui sarà in vigore l' Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani -il medico veterinario libero professionista informerà i proprietari di cani in merito alla disponibilità di percorsi formativi e, nell'interesse della salute pubblica, segnalerà ai servizi veterinari della ASL la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale, "in quanto impegnativi per la corretta gestione, ai fini della tutela dell'incolumità pubblica".
"Si tratta di un provvedimento rispettoso della letteratura scientifica veterinaria espressamente citata nelle premesse dell'ordinanza- commenta Carlo Scotti dell'Anmvi- che sposta dal cane al proprietario la piena responsabilità delle aggressioni e dell'incolumità pubblica".
"Il veterinario aggiunge Scotti- si consolida quale canale privilegiato di informazione e di prevenzione nel rapporto diretto con i cittadini-proprietari. Con questo provvedimento, inoltre, viene esplicitamente riconosciuta la medicina veterinaria comportamentale, finalmente valorizzata nella sua doppia valenza preventiva e terapeutica".
"I medici veterinari liberi professionisti dichiara Scotti- sono il riferimento privilegiato anche prima dell'acquisto o dell'adozione del cane da portare in famiglia. I troppi episodi di aggressività canina, spesso con esiti drammatici, che si sono verificati in questi anni- hanno dimostrato la necessità di intervenire ai massimi livelli della prevenzione anche nelle case e negli spazi privati. Prima di adottare o acquiatare un cane, è dunque importante fare una visita preadozione. La scelta di un cane influenza per molti anni la vita di un proprietario e di una famiglia e deve essere fatta con la massima responsabilità nei confronti del proprio contesto familiare, delle persone con cui si condivideranno gli spazi pubblici e naturalmente nei confronti del cane che si è scelto di adottare e di accudire al meglio".
"Questa ordinanza è una svolta culturale- conclude Scotti- basata, più che sui divieti, sull'autoresponsabilizzazione e sulla fiducia sia verso i cittadini sia verso i cosiddetti "cani buoni cittadini".
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