Nella sua “visione globale del Welfare”, il Ministro Sacconi non perda di vista una fetta di SSN che quasi tutti i Governi dimenticano: la sanità pubblica veterinaria.
(Cremona, 12 giugno 2008) - Occorre far luce su tutti i settori della sanità italiana. In un momento in cui la spesa sanitaria nazionale è fuori controllo ed alcune Regioni sono a rischio di commissariamento ben vengano gli interventi del Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che per garantire i Lea sostiene la necessità di una collaborazione col privato di qualità. In questo modo si avrebbe la garanzia del servizio nel rispetto dei tempi e della qualità voluti ed un reale controllo dei costi. E ben vengano anche gli interventi del Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta per ridare produttività all'Amministrazione Pubblica.
L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ANMVI ricorda ai Ministri che gli sprechi e gli scandali ci sono anche nella sanità pubblica veterinaria, che soffre, da molto tempo, di inefficienze e ritardi. Non dimentichi, il Ministro Sacconi che la sua visione globale del Welfare deve includere una fetta di sanità che quasi tutti i Governi dimenticano: la sanità pubblica veterinaria del SSN e dei SSR.
Qui i fondi vengono troppo spesso persi di vista e dopo il riparto stabilito a livello di Amministrazione centrale si disperdono nei meandri delle amministrazioni regionali e comunali. Il risultato di questa politica dell’abbandono è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica veterinaria soffre nel nostro Paese di clamorosi ritardi, frutto anche delle trascuratezze dei governi e dei governatori. Basta guardare al randagismo, un fenomeno troppo spesso trattato da governanti e amministratorI con anacronistico pietismo animalista e senza approfondirne appieno i risvolti e le minacce di sanità pubblica, in un Paese dove le zoonosi e le malattie animali richiedono il massimo degli sforzi.
E’ infinita l’aneddotica che dimostra come i fondi del SSN vengono distratti dalle finalità per cui sono destinati a favore di progetti irrazionali che invadono campi propri del privato invece di finanziare azioni e obiettivi istituzionali del SSN e dei SSR. A cosa serve, ad esempio, sostenere enormi investimenti in strutture e personale per realizzare cliniche veterinarie per garantire l'assistenza agli animali randagi, quando lo stesso obiettivo si può raggiungere con una semplice convenzione con le centinaia di ambulatori privati già esistenti sul territorio con enormi ed evidenti vantaggi?Presenza di strutture distribuite sul territorio, nessun investimento, mantenimento dei veterinari pubblici nella loro funzione essenziale di controllo, maggiori professionalità già acquisite, costi ridotti e limitati alle prestazioni effettuate. L'ANMVI ricorda al Ministro Sacconi che oltre ai LEA ci sono anche i LEAVET che devono essere assicurati agli animali e che in Italia ci sono quasi 7000 strutture private che da subito sono in grado, per organizzazione, professionalità ed esperienza, di garantire questi servizi ai massimi livelli di qualità in convenzione con l'Amministrazione Pubblica a costi ridotti e senza richiedere alcun ulteriore investimento pubblico.
L'ANMVI si augura che nell'interesse del paese questo Governo abbia veramente la volontà e la capacità di intervenire in situazione che non possono più essere ignorate. Non è più tempo per le improvvisazioni e le dimenticanze.
Ufficio Stampa ANMVI
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