NESSUN VETERINARIO IN CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’

SULLE NOMINE IN CSS, IL MINISTRO SCHILLACI RISPONDE AD ANMVI, CHE REPLICA INSODDISFATTA: "ONE HEALTH NON SIA RETORICA”

Senza integrazioni di esperti veterinari il CSS non avrà le necessarie competenze per esprimersi su moltissime materie di stretta pertinenza veterinaria: sanità animale, sicurezza alimentare, lotta alla resistenza antimicrobica, sanità pubblica veterinaria, prevenzione delle malattie animali trasmissibili, tutela e benessere degli animali da compagnia, da produzione alimentare e selvatici.  


(Cremona, 11 giugno 2025) – Per il Ministro della Salute Orazio Schillaci la presenza del Presidente dell’Ordine dei Veterinari tra i membri “di diritto” del Consiglio Superiore di Sanità è sufficiente ad assicurare “il prezioso apporto delle competenze medico-veterinarie”. E' quanto scrive il Ministro all’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI)- che chiedeva di integrare i componenti “di nomina” con esperti Veterinari altrimenti assenti.

Per l'ANMVI, "la risposta del Ministro è insoddisfacente".  

Il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, invita nuovamente a un ripensamento e replica: “La Sua risposta non considera la differenza fra l’Ordine professionale e la Medicina Veterinaria". La stessa Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani ha pubblicamente stigmatizzato l’assenza di profili veterinari fra le scelte di nomina.

Si lamentava e si lamenta tuttora – prosegue Melosi- trascuratezza nei confronti della comunità scientifica veterinaria, la quale non può essere espressa dai componenti di diritto, essendo questi ultimi di eminente espressione istituzionale e regolatoria". Non attingendo alle eccellenze professionali che in tutti i campi la Medicina Veterinaria esprime in Italia, il rinnovato Consiglio Superiore di Sanità non si aprirà ai contributi esterni, ai saperi e alle risorse scientifiche di chi produce scienza e conoscenza viva e praticata.

Senza una integrazione della composizione, il CSS emanerà pareri su materie riguardanti la sanità animale, la sanità pubblica, la sicurezza alimentare e la prevenzione veterinaria senza le necessarie competenze. L’ampiezza di questi ambiti e la varietà delle tematiche specialistiche è tale che richiederebbe la presenza di ben più di un esperto veterinario- rimarca l’Associazione. 

“Spiace constatare
– prosegue il Presidente Melosi- che quella che si riteneva una dimenticanza, fosse invece una intenzionale trascuratezza. E spiace constatare che la Sua risposta non sia sorretta da alcun ripensamento verso quella professione sanitaria che più di ogni altra esprime, nei fatti, il nesso tra salute animale e salute pubblica, fuor di retorica “one health”.

 “Ma soprattutto, spiace che questo atteggiamento sia rivolto ai Medici Veterinari, proprio i professionisti, che più di tutti consentono al Ministero della Salute di vantare, in tutte le sedi nazionali ed europee, traguardi di lotta all’antimicrobico-resistenza, eccellenze made in Italy e sistemi informativi veterinari avanzati, alimentati dal lavoro dei Medici Veterinari del SSN e del settore libero professionale- conclude il Presidente dell’ANMVI.

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