Le misure anti-pandemia nel rapporto con il pubblico
Cure veterinarie in sicurezza: punti fermi e novità
Medici Veterinari coperti dal vaccino anti-influenzale- Il Presidente Marco Melosi:
“Mascherina e protezioni individuali sono la nostra normalità”
Indagine ANMVI: clienti su appuntamento anche dopo il lockdown
(Cremona 9 ottobre 2020)- Nella seconda ondata, le novità delle protezioni anti-contagio dei Medici Veterinari sono due: la vaccinazione anti-influenzale e le cure su appuntamento. Restano invariate tutte le altre misure anti-pandemia già collaudate durante il lockdown nelle 8.000 strutture veterinarie italiane e mai dismesse con la riapertura del Paese.
"Mascherina e protezioni individuali erano la nostra normalità già prima della pandemia- fa notare Marco Melosi, il Presidente dell’ANMVI. “Anche la sanificazione e l’igienizzazione sono buone prassi di ogni professione sanitaria. Ma con la stagione invernale – spiega- avremo una protezione in più: la vaccinazione anti-influenzale proattivamente offerta dal Ministero della Salute alla nostra Categoria. Non è una novità nemmeno questa- aggiunge Melosi- ma quest’anno molti più Medici Veterinari saranno coperti contro l’influenza stagionale. ANMVI sottoscrive la raccomandazione del Ministro Roberto Speranza, a vantaggio della collettività e del Servizio Sanitario Nazionale”.
Nei fatti, la pandemia ha modificato soprattutto i comportamenti dei proprietari di animali, sia da compagnia che degli allevamenti, chiamati ad assumere a loro volta accorgimenti di biosicurezza e comportamenti prudenziali. Una indagine condotta dall’ANMVI nel mese di settembre 2020 ha evidenziato che l’abitudine di recarsi dal Medico Veterinario su appuntamento è rimasta anche dopo il lockdown: lo dichiara l’86,5% dei rispondenti su un campione di 800 Medici Veterinari.
E’ rimasta anche l’emissione della ricetta veterinaria elettronica, obbligatoriamente informatizzata dal mese di aprile 2019, ma che il 46% dei rispondenti ha continuato ad essere recapitata a distanza al proprietario di animale, confermandosi un avamposto nel processo di digitalizzazione del Paese.
Una flessione invece si è registrata nel ricorso al teleconsulto veterinario: solo il 14% dei Medici Veterinari dichiara di avere mantenuto la modalità a distanza con il paziente animale: infatti, una volta ripristinata la mobilità, i proprietari – in particolare di cani (39%) e gatti (38%)- sono tornati a far visitare il loro animale in presenza.
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