COMUNICATI STAMPA

Il Ministero della Salute contribuisca alle politiche "One Health"

RIORDINO DELL'IVA: OCCASIONE PER ESENTARE LA VETERINARIA

IVA nazionale contraria alle tutele sanitarie e al diritto europeo

L'Imposta non garantisce gettito, ma solo aumento della spesa pubblica per randagismo

(Cremona, 3 aprile 2013) - L'IVA sulle prestazioni veterinarie - ai massimi storici con la sua aliquota del 21%- potrebbe trovare nella Legge di Delegazione Europea un'occasione di ripensamento. Il Governo varerà infatti interventi in materia di Imposta sul Valore Aggiunto e con un Ddl-delega potrà riordinare l'intera disciplina dell'IVA.

"Un riordino potenzialmente vasto- osserva il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi- che potrebbe, anche con l'interessamento del Ministero della Salute, più volte sollecitato dall'ANMVI- aprire un tavolo di confronto sull'assoggettamento ad IVA delle prestazioni medico-veterinarie".

"L'applicazione dell'Imposta sul valore aggiunto- aggiunge il Presidente Melosi- è una anomalia nel campo delle prestazioni sanitarie, che in quanto tali godono di agevolazioni se non di esenzioni totali. Essendo la salute un diritto, appunto, e non un bene di consumo. L'Imposta non garantisce gettito, ma al contrario dissuade i cittadini-proprietari e fa aumentare la spesa pubblica per randagismo e mancato controllo della popolazione animale, soprattutto canina".

Le prestazioni veterinarie, rientrano nel concetto One Health (Una Sola Salute per l'Uomo e gli Animali) sostenuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), in quanto fondamentali per la prevenzione e il controllo di malattie trasmissibili all'uomo e per la tutela della sanità animale che si traduce in sanità pubblica.

Ciononostante le prestazioni veterinarie - anche quelle essenziali e quelle obbligatorie per legge - sono tassate come bene voluttuario. Circostanza contro la quale ANMVI ha raccolto e certificato più di 75 mila firme per l'esenzione totale delle "prestazioni One Health" (es. sterilizzazioni, profilassi, identificazione anagrafica, ecc.) e per la riduzione alla soglia di Imposta agevolata (la stessa dei medicinali) di tutte le altre.

Fra le anomalie rilevate dall'ANMVI in ambito europeo, anche in relazione alla libera circolazione di servizi professionali in territorio comunitario, figura il diverso trattamento fiscale a cui sono sottoposte le prestazioni veterinarie rese dai professionisti italiani, a fronte di Stati Membri (e Paesi Terzi) dove fiscalmente la prestazione è meno onerosa.

Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 3 APRILE 2013