COMUNICATI STAMPA

Il beneficio fiscale non supera i 50 euro all'anno.

Sbagliato colpire la prevenzione veterinaria nelle famiglie. 
Nelle case convivono bambini e animali

(Cremona, 13 ottobre 2011) -Le valutazioni dell'On Maurizio Lupi sulle detrazioni veterinarie contengono approssimazioni ed errori sulle cifre del recupero fiscale reale della spesa veterinaria sostenuta. A conti fatti- tolta la franchigia di legge- il beneficio non supera i 50 euro. Un beneficio ben lontano dai 350 euro dichiarati dal Vice Presidente della Camera alle telecamere dell'ultima puntata di Ballarò.

Nel corso del dibattito televisivo, martedì scorso, l'On Lupi ha raffrontato i 120 euro di detraibilità dell'asilo nido con la detrazione ammessa per le spese veterinarie, dichiarando: "In un momento in cui non ci sono risorse, fra dedurre o detrarre il veterinario o mandare mio figlio all'asilo nido, io preferisco mandare mio figlio all'asilo nido e aumentare i contributi".

Il parlamentare ha anche aggiunto di non essere mai stato d'accordo con il beneficio fiscale per le cure veterinarie.

Secondo l'ANMVI, l'analisi socio-economica dell'esponente PDL non tiene conto che la manovra correttiva (D.L. 6 luglio 2011 n. 98 convertito dalla Legge 15 luglio 2011 n. 111) ha già decurtato la detrazione delle spese veterinarie e che, con l'innalzamento dell'IVA sulle prestazioni veterinarie al 21% , la scure del Fisco si è già abbondantemente abbattuta sulla sanità animale e sulla prevenzione veterinaria delle famiglie italiane dove convivono milioni di bambini e di animali.

Inoltre, l'esponente raffronta su vetuste basi demagogiche i servizi al bambino e al cane, mescolando servizi di cui esiste l'offerta pubblica con altri che sono esclusivamente affidati ai privati, trascurando del tutto la valenza sanitaria della prevenzione veterinaria, obiettivo strategico del Piano Sanitario Nazionale e delle politiche europee.

Se l'On Lupi avesse presente i rischi zoonosici, alcuni mortali, comprenderebbe facilmente che tagliare sulla veterinaria vuol dire tagliare sulla salute dei cittadini italiani. Anche di quelli che non hanno in casa un animale da compagnia.

L'auspicio dei veterinari italiani è che l'azione di Governo si concentri di più sugli sprechi finanziari e sulla scarsa trasparenza dell'uso di ingenti fondi pubblici contro la piaga del randagismo.

Ufficio Stampa ANMVI
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 13 OTTOBRE 2011