COMUNICATI STAMPA

ANMVI SOLLECITA INASPRIMENTO SANZIONI PENALI
Scotti: (ANMVI): bene perseguire il reato ma vanno inasprite le pene

(Cremona, 14 ottobre 2009) - "Il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria non è colpito da misure repressive sufficientemente severe, tali da contrastarne la diffusione". Carlo Scotti, Presidente Senior dell'Anmvi, commenta i dati del rapporto del Nas presentato al Ministero della Salute sulla lotta al randagismo e la tutela animale, nei quali continua puntualmente a figurare l'abuso di professione veterinaria.

"Eppure il reato di esercizio abusivo di una professione - dichiara Scotti- assume una particolare gravità quando interessa una professione sanitaria, perché questo reato attenta al diritto costituzionalmente garantito alla salute, un diritto che il nostro ordinamento riconosce senza riserve anche al paziente animale, tanto più dopo la ratifica della Convenzione di Strasburgo".
"A fronte di dati che confermano l'allarmante diffusione di questo reato - continua Carlo Scotti- è necessario che Governo e Parlamento riaprano il capitolo dell'inasprimento delle pene. Da tempo si propone di aggravare le pene previste dall'articolo 348 del Codice Penale, ma senza che si arrivi all'effettiva modifica".

Il rappresentante dell'Anmvi conclude: "il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria è bene ricordarlo un reato che, va ricordato, è un reato non contro la professione, ma contro lo Stato che abilita all'esercizio professionale per garantire i cittadini, quindi un reato contro i pazienti/utenti".

Ufficio Stampa ANMVI
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 21 OTTOBRE 2009