COMUNICATI STAMPA

Il certificato del veterinario? Un provvedimento burocratico di pura facciata

(Cremona, 22 settembre 2008) - Con una nota indirizzata alle Ferrovie, al Ministro dei Trasporti, al Sottosegretario alla Salute e al Sottosegretario al Turismo, l' Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani chiede la revoca immediata delle nuove regole di viaggio per gli animali stabilite da Trenitalia.

L'Associazione parla di regole "assurde, senza alcun fondamento sul piano scientifico, senza corrette nozioni di prevenzione e di igiene degli animali e totalmente incuranti delle esigenze di viaggio dei cittadini-proprietari. Un provvedimento burocratico di pura facciata".

Dal primo ottobre, su indicazione dell'Istituto superiore di sanità, gli animali dovranno infatti viaggiare sui treni accompagnati da un certificato del veterinario, rilasciato da meno di un mese, che ne attesti l'assenza di «infestazioni o patologie trasmissibili». Inoltre, non sarà più possibile far salire sui treni cani di media e grossa taglia che pesano più di sei chili. Mentre i più piccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggiare dentro il trasportino.

Ci meraviglia - commenta l'ANMVI - che un provvedimento zoofobo venga accettato come segno di civiltà in un Paese dove le istituzioni investono in campagne contro l'abbandono animale. E' noto che fra le cause dell'abbandono ci sono i divieti nei confronti degli animali nei luoghi pubblici. Questa nuova discriminazione rivela lo strabismo della cultura italiana verso la convivenza con gli animali, da un lato tutelati dal codice penale e dall'altro ancora additati all'opinione pubblica come "portatori di malattie", un luogo comune indegno di una società in cui la prevenzione e la medicina veterinaria consentono al cane e al gatto di proprietà di condividere il quotidiano con garanzie igienico-sanitarie che valgono anche fuori dalle mura domestiche.

Non c'è nessuna ragione  conclude l’ANMVI- per sostenere che sui treni l'animale di proprietà costituisca un rischio per l'igiene quando non lo è in nessun altro ambito, pubblico o privato che sia.

Ufficio Stampa ANMVI

Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 22 SETTEMBRE 2008