Sono lusinghieri per l'Italia i dati e le considerazioni dell'ultimo Rapporto ESVAC, appena pubblicato dall'EMA. Il documento contiene una scheda monografica per ciascuno dei 25 Paesi che aderiscono alla sorveglianza europea degli antimicrobici da 10 anni. Ai dati di vendita- espressi in volumi, andamento percentuale e PCU (Population correction unit)- il Rapporto affianca una analisi dell'andamento decennale (2010-2019) degli antimicrobici commercializzati e delle tendenze dell'ultimo anno (2020).
In Italia, nel 2020 è stata osservata una riduzione del 51% delle vendite annuali di antimicrobici (181,8 mg/PCU) rispetto al 2011 (371 mg/PCU). Il rapporto ESVAC stabilisce una correlazione tra questo crollo e la riduzione generale delle vendite della maggior parte delle classi terapeutiche, in particolare tetracicline, penicilline, sulfonamidi, macrolidi e polimixine.
Nello stesso anno, le classi di antimicrobici più vendute sono state: penicilline, tetracicline e sulfonamidi, rispettivamente il 34, il 27 e il 15% delle vendite totali. Dal 2010 al 2020, la riduzione in PCU è stata del 17%.
Per quanto riguarda le cefalosporine di 3a e 4a generazione, nel periodo dal 2010 al 2020 le vendite sono state relativamente stabili, pari allo 0,1% delle vendite totali ogni anno. Solo nel 2020, le vendite di sono state pari a 0,16 mg/PCU, a fronte di un totale di vendite nei 25 paesi pari a 0,16 mg/PCU. Nel 2020, le vendite di fluorochinoloni hanno rappresentato lo 0,68% (1,23 mg/PCU) delle vendite annuali totali (nel 2011 erano lo 0,59% per 2,19 mg/PCU). Nei 25 paesi del Rapporto ESVAC i fluorochinoloni venduti sono stati pari a 2,21 mg/PCU.
Le vendite di polimixine sono diminuite del 97,7% nel 2020 rispetto al 2011. Nel 2020 le vendite di polimixine sono state pari a 0,7 mg/PCU, mentre le vendite complessive dei 25 paesi sono state pari a 2,58 mg/PCU.
Per gli altri chinoloni, le vendite sono diminuite del 91,4% nel 2020 rispetto al 2011. Nel 2020, le vendite di queste classi sono state pari a 0,78 mg/PCU (0,43% delle vendite totali), mentre le vendite nei 25 paesi sono state pari a
0,16 mg/PCU.
Le vendite di macrolidi sono diminuite del 70% nel 2020 rispetto al 2011. Nel 2020 le vendite sono state di 8,68 mg/PCU, che rappresentano 4,8% delle vendite totali annue.
Tracciabilità informatizzata e categorizzazione del rischio- Il Rapporto evidenzia che dal 2019 l'Italia utilizza un sistema di tracciabilità informatizzata della filiera dei medicinali veterinari. Il sistema è formato da un database che rileva i flussi (dati di vendita) lungo le filiere produttive e distributive, dal produttore al primo destinatario (grossista, farmacia, mangimificio) e da un database che raccoglie le prescrizioni veterinarie emesse, con finalità di monitoraggio dal Medico Veterinario fino all'utilizzatore finale (veterinario, allevatore autorizzato e persone che detengono animali da compagnia).
Grazie all'implementazione di questo nuovo sistema- osserva il Rapporto- la fonte dei dati è cambiata, passando dalle vendite alle prescrizioni, eccezion fatta per le premiscele.
Inoltre, l'Italia ha un sistema integrato di classificazione degli allevamenti in base al rischio di selezione e diffusione di microrganismi resistenti agli antimicrobici, che nel 2020 è stato implementato per bovini, suini e pollame.
Questo sistema utilizza i dati raccolti dal sistema di tracciabilità dei medicinali veterinari- in particolare i dati di utilizzo- con indicatori di utilizzo di antibiotici negli allevamenti, calcolati utilizzando Defined Daily Dose Animal (DDDAit).
Il sistema- che sarà esteso nei prossimi anni ad altre specie animali- raccoglie e analizza anche informazioni su altri aspetti della salute, benessere e gestione degli animali.
"La disponibilità di questi dati a livello di azienda zootecnica rappresenta un passo importante verso un adeguato programma di gestione antimicrobica"- osserva il Rapporto ESVAC.
Il piano d'azione nazionale contro la resistenza antimicrobica (PNCAR), emanato a novembre del 2017, fissa un obiettivo di una riduzione del 10% (rispetto al 2016) in tre anni nell'uso di antimicrobici di importanza critica (CIA) e raccomanda una riduzione delle vendite di colistina di 5 mg/PCU. I dati dell'Italia - conclude il Rapporto ESVAC- "mostrano progressi verso il raggiungimento di questi obiettivi".
I dati 2010 al 2020- Per l'Italia, i dati di lungo periodo (2010-2019) del rapporto ESVAC si riferiscono principalmente le vendite realizzate dall'azienda titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio ai grossisti e ai mangimifici. Ma nell''ultimo anno, il 2020, i dati di vendita si riferiscono alle premiscele vendute ai grossisti e alle altre forme farmaceutiche dispensate da grossisti e farmacie su ricetta veterinaria elettronica a Medici Veterinari, allevatori e proprietari di animali da compagnia.
ITALY_TREND_SALE_ESVAC_2021.pdf142.07 KB
Sales trends (mg/pcu) of antimicrobial Vmps for food-producing animals
Antimicrobici, ESVAC: in Italia "passo importante"
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