NUOVO DECRETO FARMACI VETERINARI

Criticità nel testo del Governo. ANMVI si appella al Sottosegretario Gemmato: più ascolto alla Veterinaria

Il Ministero della Salute dovrà fare molte modifiche

(Cremona 6 ottobre 2023) – Il nuovo decreto del Governo sui medicinali veterinari torna al Ministero della Salute profondamente rimaneggiato dal Parlamento e dalla Conferenza Stato-Regioni. Almeno dieci i punti che dovranno essere riscritti, in un articolato che - come emerso dalle audizioni di questi giorni - presenta molte criticità. Fra queste, gli ostacoli alle terapie immediate agli animali da compagnia in cura dal Medico Veterinario, intralciate dalla burocrazia digitale e da sanzioni irragionevoli e punitive.

L’attenzione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) – che ora si appella al Sottosegretario con delega alla Veterinaria, Marcello Gemmato - si appunta sulle modalità operative della cessione di medicinali veterinari ai proprietari di pet, per l’avvio della terapia immediata, in situazioni che richiedono tempestività di trattamento per stati patologici e di sofferenza nell’animale.

La doppia registrazione informatizzata di questi medicinali non ha senso, ribadisce l’Associazione. Il decreto risente di interferenze tese a contrarre l’accesso ai medicinali veterinari, in aperto contrasto con lo spirito del regolamento europeo che punta invece a ridurre gli oneri amministrativi e ad aumentare l’accesso ai medicinali veterinari. Tradito anche lo spirito costituzionale dell’articolo 9, richiamato ieri dalla XII Commissione della Camera, data l’importanza che la Costituzione attribuisce alla tutela animale.

In conclusione, c’è stata scarsa consultazione con i Medici Veterinari che prescrivono i farmaci e governano le terapie animali. Adesso l’Anmvi auspica maggiore ascolto da parte del Ministero della Salute su un provvedimento di cui i Medici Veterinari sono i veri primi attori.

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