IN ITALIA SITUAZIONE NON PARAGONABILE ALLA DANIMARCA

 Covid-19 nei visoni danesi, ANMVI: i Veterinari si confermano “barriera sanitaria”

Sars Cov-2 ha già sviluppato molte varianti. Su quella dello Jutland (Danimarca) l’OMS attende gli esiti della ricerca di laboratorio sul sequenziamento del genoma.  

Azzardato e infondato lanciare allarmi sul vaccino anti-covid

Ancora una volta, all’origine dei visoni infetti c’è il contagio portato dall’uomo

La sorveglianza veterinaria negli animali intercetta precocemente ogni malattia infettiva, non solo Covid-19. Allerte non Allarmi.

(Cremona, 9 novembre 2020)- E’ grazie alla sorveglianza veterinaria negli allevamenti di visoni che nello Jutland (Danimarca) si è potuto intercettare il cosiddetto “cluster 5”. Questo il codice utilizzato dall’OMS per riferirsi al cluster (12 persone di cui 8 occupate nell’allevamento di visoni) in cui è stato riscontrato un virus SARS CoV-2 mutato. 

Anche stavolta, all’origine dei fatti c’è il contagio dall’uomo agli animali: è stato del personale infetto a introdurre il  SARS Cov-2 negli allevamenti di visoni, dove avrebbe subito una mutazione.

Di questa mutazione non si conosce ancora l’esatta portata, né l’effettivo meccanismo di ritorno dal visone all’uomo. Si tratta di elementi sui quali non si possono azzardare valutazioni prima delle evidenze scientifiche e di laboratorio (sequenziamento dell’intero genoma). Anche l’OMS è in attesa di conoscerle dalle autorità sanitarie danesi.

E’ invece noto alla comunità scientifica che SARS Cov-2 ha già subito numerose varianti, prima di quella dello Jutland, e che i visoni sono la specie animale più vulnerabile al nuovo coronavirus.

L’abbattimento dei visoni deciso dalle autorità danesi rientra nelle misure nella disponibilità delle autorità sanitarie per ragioni di sanità pubblica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), l’OMS e la Commissione Europea vengono allertate su quanto accade, come avviene ogni giorno per tutte le malattie animali soggette a costante sorveglianza veterinaria da parte dei Servizi Veterinari di tutti i Paesi dell’OIE.  Italia compresa, dove non si registra una situazione epidemiologica e allevatoriale-produttiva paragonabile a quella danese in fatto di visoni da pelliccia.

La pandemia da Covid-19 sta contribuendo a far conoscere il funzionamento della sorveglianza veterinaria globale e a restituire alle “allerte” la giusta proporzione, evitando di trasformarle in “allarme” e in allarmismi.

Ufficio Stampa ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- 0372/40.35.47