Settimana Europea degli Antibiotici

RESISTENZA ANTIMICROBICA: IN MEDICINA VETERINARIA MOLTI ‘KNOWLEDGE GAPS’

Mancano dati ed evidenze scientifiche per contestualizzare il problema in medicina veterinaria. -No alla trasposizione-fotocopia del problema dal settore umano a quello veterinario- Una legislazione pregiudizialmente proibitiva rischierebbe di privare gli animali di terapie necessarie

(Cremona, 19 novembre 2015)- In occasione della Settimana Europea degli Antibiotici, l’ANMVI mette l’accento sull’importanza di sviluppare l’uso consapevole e prudente degli antimicrobici in medicina veterinaria, ma soprattutto sull’esigenza che la futura legislazione comunitaria sia basata sulle evidenze scientifiche. Evidenze che, ad oggi, mancano.

I Legislatori dovrebbero quindi preoccuparsi di acquisirle, evitando affrettate regolamentazioni ingiustificatamente restrittive, basate su una mera trasposizione-fotocopia delle problematiche proprie della medicina umana a quelle della medicina veterinaria. 

La mancanza di adeguate conoscenze (knowledge gaps) specifiche del settore veterinario è riconosciuta dalla stessa Commissione Europea nelle sue recenti “Linee Guida sull’uso prudente di antimicrobici in veterinaria”, così come i rapporti EMA-ESVAC, registrando solo i dati di vendita e non di utilizzo reale di queste sostanze, sono consapevoli di offrire un contributo solo molto parziale ai processi decisionali. In particolare, oggi la comunità scientifica veterinaria non dispone ancora di:

-  dati sull’effettivo impiego quali-quantitativo degli antimicrobici nei trattamenti per gli animali (siano essi produttori di alimenti o da compagnia)

-  dati quali-quantitativi sullo sviluppo delle resistenze antimicrobiche negli animali

-  evidenze scientifiche confermate sulla trasmissione delle resistenze -dagli animali e dagli alimenti di origine animale -all’uomo 

- studi  comparativi del fenomeno che consentano di contestualizzare il fenomeno delle resistenze in ambiti  (umano e veterinario) molto diversi fra loro

E’ ben documentato come le maggiori resistenze antibiotiche si siano particolarmente sviluppate in ambito ospedaliero umano e per antibiotici non utilizzati in ambito veterinario (ad esempio la vancomicina).

L’ANMVI sottolinea che l’esigenza di combattere l’antibiotico-resistenza è avvertita anche dai Medici Veterinari nei confronti dei pazienti animali, così come fortemente avvertita è l’esigenza di  mantenere l’efficacia degli antibiotici per la salute di animali d’allevamento che devono produrre alimenti sani e che vivono (120 milioni fra cani e gatti) nelle famiglie europee.

Un uso più corretto e scientifico dell’antibiotico terapia è altamente auspicabile anche in ambito veterinario e ogni sforzo deve e dovrà essere effettuato per sviluppare una coscienza idonea ad affrontare il problema, riservando la terapia antibiotica alla sua effettiva necessità. E’ però da rifiutare una preclusione preventiva al mondo veterinario e un approccio sbrigativamente colpevolista e proibitivo.

Da quest’anno, la Giornata europea degli Antibiotici, iniziativa europea che ricorre ogni anno il 18 novembre si prolunga nella Settimana Europea degli Antibiotici. L’obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici, nonché sull’uso prudente degli antibiotici stessi. pubblica.

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