Le risposte agli interrogativi lanciati dal conduttore di ‘Porta a Porta’

ANMVI A BRUNO VESPA: I SUOI PASTORI TEDESCHI RINGRAZIERANNO IL VETERINARIO

E’ vero, non tutti i cani sono fortunati come i suoi. Ma Dottor Vespa: chi è avido?


(Cremona, 6 novembre 2015) – Più si amano e più si curano. O non è vero amore. Cani e gatti, 14 milioni accasati nel 50% delle famiglie italiane, sono sempre più accuditi e longevi. Ieri sera Porta a Porta ha mandato in onda uno spaccato reale del costume e delle nuove tendenze sociali: l’animale da compagnia, il cane in particolare, è sempre più considerato come un figlio. E ai figli non si rinfaccia il conto delle cure mediche.

Con i suoi tre pastori tedeschi- più volte ricordati in trasmissione- il conduttore Bruno Vespa supera addirittura la norma nazionale (1 cane per famiglia) e si è assunto il triplo delle responsabilità e degli oneri del proprietario-tipo; quest’ultimo non è affatto costretto a spendere “metà dello stipendio” per mantenere il suo cane, ma certamente paga tasse molto elevate: IVA al 22%, come sui beni superflui, senza adeguate detrazioni fiscali.

Per i suoi tre cani- curati e ben custoditi nella casa di campagna- il conduttore di Porta a Porta spende molto ma si lamenta, facendo giustamente notare che non tutti hanno le stesse possibilità economiche.

“Ponetevi il problema” è stata l’invocazione di Vespa ai Medici Veterinari che, fra il serio e il faceto, non si spiega come funzionano le dinamiche di spesa. E allora, l’ANMVI fa sapere che i Medici Veterinari il problema se lo sono già posto e hanno già individuato le soluzioni:
- una Medicina Veterinaria di Base convenzionata con le strutture veterinarie italiane, già sul tavolo del Ministero della Salute
- la detassazione da IVA delle cure veterinarie
- l’aumento del recupero fiscale delle spese sanitarie (medicinali veterinari compresi)
- la cessione diretta del medicinale veterinario presso le strutture veterinarie (studi, ambulatori, cliniche ed ospedali capillarmente autorizzate in Italia) in favore dell’appropriatezza prescrittiva, con possibili risparmi. – il rispetto della prescrizione veterinaria nell’interesse del paziente destinatario e senza sostituzioni di medicinale in farmacia. E’ fraudolenta la sostituzione che porta alla consegna di un farmaco umano pagato dal SSN.

Bruno Vespa scherza, ma si lascia scappare la parola “avidità”. Oggi la medicina veterinaria è un servizio privato, reso ai più alti livelli di prevenzione, diagnostica e terapia, che offre- sopportando investimenti tecnologici e strutturali senza alcun aiuto di Stato - servizi e prestazioni che permettono anche ai tre pastori tedeschi di Bruno Vespa di poter vivere meglio e più a lungo.

I Governi nazionali, di ogni tempo e colore, non si sono mai preoccupati di trovare risorse finanziarie in favore delle strutture veterinarie italiane e dei proprietari degli animali da compagnia. Hanno alzato però le tasse sugli animali da compagnia. Dottor Vespa, chi è avido?

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