ANMVI al Ministro Beatrice Lorenzin: bene il suo "no" all'IVA sulle cure veterinarie

Nel congratularsi per la nomina, l'ANMVI chiede al Ministro della Salute 
che la sanità veterinaria sia al centro delle politiche del Dicastero

(Cremona, 1 maggio 2013) - Un memorandum in quattro punti quello proposto dall'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

1. Alla titolare della Salute, l'ANMVI chiede innanzitutto un rinnovamento nell'approccio alla sanità veterinaria, affinché sia messa al centro delle politiche complessive della salute. La sanità veterinaria è strettamente collegata alla salute dell'uomo. L'approccio "one health" perorato dalle autorità sanitarie europee e mondiali mira alla salvaguardia delle persone attraverso la salvaguardia degli animali, del patrimonio zootecnico, della sicurezza alimentare e il rigoroso controllo delle malattie trasmissibili.

2. Finora nessuno dei Governi precedenti ha tenuto in debito conto i riflessi della sanità veterinaria sulla spesa pubblica, arrivando solo ad ipotizzare assetti sinergici fra Pubblico e Privato, precludendo al SSN - benché sotto finanziato e carente di dotazioni organiche specifiche -di attingere alla risorsa della medicina veterinaria privata, che nel nostro Paese rappresenta il 70% dell'attività clinica e preventiva sulle popolazioni animali nazionali, tanto nelle famiglie che negli allevamenti. Tale valutazione andrebbe invece a valorizzare ulteriormente la Sanità Pubblica Veterinaria italiana, portata ad esempio in tutta l'Europa ed oltre.

3. Utile in tal senso una revisione dei livelli essenziali della veterinaria, un'efficace sinergia tra le competenze di Sanità Pubblica e Privata in un unico concetto di Servizio al cittadino o al produttore, l'introduzione di innovative forme di integrazione della veterinaria privata nel sistema veterinario unico nazionale, dove "pubblico" non coincide con "statale" e "privato" non coincide necessariamente con "mercato".

4. La nota dell'ANMVI non poteva non citare, con apprezzamento, la presentazione nel 2009 da parte del Ministro Beatrice Lorenzin, di un ordine del giorno a "valutare l'opportunità, previa autorizzazione in sede comunitaria, di adottare iniziative normative volte ad abolire o ridurre l'IVA sulle prestazioni veterinarie, i medicinali per uso veterinario e il pet-food, secondo quanto già avviene in altri Paesi dell'Unione Europea". L'atto parlamentare presentato dall'allora deputata Lorenzin fu accolto dal Governo.

Nel corso della sua attività parlamentare, Beatrice Lorenzin è anche stata co-firmataria di interrogazioni volte a chiedere l'innalzamento delle detrazioni veterinarie e l'esclusione delle spese veterinarie dal redditometro.

L'impegno alla Camera per il riconoscimento sociale della veterinaria a favore degli animali presenti nelle famiglie italiane è un indicatore importante, a giudizio dell'ANMVI, per l'avvio di una revisione dell'attuale fiscalità veterinaria. Con una petizione popolare, l'Associazione ricorda di avere raccolto oltre 75mila firme di proprietari e cittadini per correggere l'attuale assetto impositivo che inquadra le prestazioni veterinarie, benché sanitarie, fra i beni di consumo tassabili.

Ufficio Stampa ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 1 MAGGIO 2013