MILIONI DI ANIMALI FUORI DALLA TUTELA GIURIDICA

ANIMALI IN CONDOMINIO, ANMVI: UN PASSO AVANTI E TROPPI INDIETRO

Bene per cani e gatti. Molto male per gli animali esotici d'affezione. Con la definizione di "animali domestici", il condominio dice sì al maiale in salotto e no al criceto.

Aumento dei litigi condominiali e rischio abbandono di animali rimasti fuori dalla tutela condominiale.

(Cremona, 20 novembre 2012) - Che i regolamenti condominiali non possano più contenere il divieto di detenere "animali domestici" è al tempo stesso una buona e una cattiva notizia. Per l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che fino all'ultimo aveva chiesto di tornare alla definizione di "animali da compagnia", la riforma del condominio licenziata dalla Commissione Giustizia del Senato è un ottimo risultato per cani e gatti - che sono animali "domestici"- ma al tempo stesso è un passo indietro nella cultura della convivenza uomo-animale: milioni di animali esotici d'affezione, come criceti, conigli nani, uccelli e pesci, sono stati dimenticati. E con loro milioni di famiglie che li tengono in casa.

Per l'ANMVI il Legislatore ha perso l'occasione per adottare una definizione scientificamente esatta e giuridicamente sostenibile. Adottando l'impropria definizione di "animali domestici", il condominio dice sì al maiale (che è domestico) in salotto e no al criceto (che non è domestico). Le liti condominiali aumenteranno. Gli abbandoni degli animali rimasti fuori dalla tutela condominiale sono un rischio concreto.

In Italia il 41% dei nuclei familiari ospita in casa un animale: secondo le stime, in Italia ci sono 7 milioni di cani, 7 milioni e mezzo di gatti, 2 milioni di conigli, 1 milione di tartarughe e altri 40 milioni tra pesci ed uccellini. Il coniglio è statisticamente il terzo animale più presente nelle case degli italiani dopo cani e gatti, con 2 milioni di esemplari, seguono poi un milione di tartarughe d'acqua dolce, 500.000 roditori, 50.000 iguane, 10.000 serpenti e circa 500.000 altri animali esotici (nel significato originale del termine). Ma il numero più elevato di esemplari si stima per uccelli e pesci, a causa dell'abitudine ad ospitarne quasi sempre più d'uno: sarebbero ben 13 milioni gli uccellini nelle case italiane, e quasi 30 i pesci.

Ufficio Stampa ANMVI
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pdfCOMUNICATO STAMPA 20 NOVEMBRE 2012