Il sì del Governo all’aumento della detrazione fiscale delle spese veterinarie  è un segnale importante. Ma occorre un pacchetto anticrisi  che, oltre ad aumentare  gli sgravi, abbassi le imposte.
L’IVA è una tassa sulla salute

(Cremona, 16 gennaio 2009) - L’accoglimento da parte del Governo dell’ordine del giorno dell’On Giammarco (Pdl) è “un ottimo segnale per la salute degli animale”. Il Governo si impegna ad innalzare, in modo significativo, il limite della detrazione d'imposta per le spese veterinarie, un limite che oggi è di soli 387 euro ed è ormai “economicamente inadeguato”.

A commentare positivamente questo risultato è l’ANMVI, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani: “Non è la prima volta che il Parlamento riesce ad ottenere impegni dal Governo per alleggerire le spese veterinarie- dichiara il Presidente Senior Carlo Scotti- ma oggi ci sono le condizioni politiche perché questo impegno si traduca poi in fatti concreti e fiscalmente tangibili”. 

Secondo  l’ANMVI, agli sgravi vanno tuttavia unite forme di incentivo fiscale, senza le quali non si può davvero parlare di un adeguato pacchetto “anticrisi” per chi ha un animale.

“Alle agevolazioni fiscali consentite dal meccanismo della detrazione- che premia quei proprietari che hanno già affrontato la spesa- si devono quindi accompagnare anche incentivi fiscali, primo fra tutti la riduzione dell’IVA che grava sulle prestazioni medico-veterinarie e sull’alimentazione degli animali da compagnia”. Per Scotti “la recessione economica non può portare con sé una recessione culturale e di legalità, in considerazione del fatto che l’animale è oggetto di una forte tutela giuridica. Sollevare la pressione  fiscale sulle cure veterinarie è quindi un’azione  di sostegno al rispetto del nostro ordinamento giuridico”.

La risposta del Governo all’ordine del giorno accolto ieri, conclude il Presidente Senior dell’ANMVI, “ci consente di sperare che le azioni poste in essere da molti anni dalla nostra Associazione trovino nell’attuale maggioranza di Governo e nel Settore Salute del Ministero del Welfare, una risposta coerente con la congiuntura economica e con il diritto degli animali alla salute. L’IVA al 20% sulle cure veterinarie è una vera tassa sulla salute”.

Ufficio Stampa ANMVI 
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pdfCOMUNICATO STAMPA 16 GENNAIO 2009