Il sistema dei controlli veterinari alle frontiere rischia di essere indebolito dal ridimensionato del personale. 
ANMVI rinnova l’ appello al Governo per la stabilizzazione di 200 veterinari

(Cremona, 28 gennaio 2009) - Nei giorni del G8 dedicati alla sicurezza alimentare l’Italia rischia di presentarsi con poca voce in capitolo. E con un debole sistema di controlli sanitari sui prodotti di origine animale e sugli animali vivi in ingresso nel nostro Paese.

Ad aprile, infatti, proprio in concomitanza con il summit dei grandi,  gli uffici centrali e periferici (PIF- Posti di Ispezione Frontalieri- e UVAC -Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali perderanno 200 medici veterinari dirigenti, se non saranno rinnovati i loro contratti di lavoro.

Se il Governo non troverà le risorse e la determinazione necessari a garantire il mantenimento dell’attuale livello occupazionale nei controlli transfrontalieri:
- il nostro Paese perderà il suo tradizionale ruolo di avanguardia, a garanzia del mercato nazionale e comunitario. 
- i cittadini italiani non potranno più essere certi che prodotti illegalmente in transito o contaminati (si pensi ai recenti casi di contaminazione  da melamina e diossina) non arrivino sulle loro tavole. 
- le autorità di Governo non potranno più continuare a riferire al Parlamento e alle organizzazioni internazionali (es. FAO) che la salute pubblica nazionale è garantita da una invidiabile  rete di controlli transfrontalieri: i nostri PIF  e UVAC.

E poiché è la legislazione comunitaria a prevedere compiti e ruoli dei PIF e degli  UVAC,  l’eventuale indebolimento delle risorse dirigenziali di questi uffici, non gioverà al nostro Paese nemmeno durante le elezioni europee, rivelando un Paese scarsamente attento alle funzioni che gli vengono attribuite dal Legislatore comunitario.

L’ANMVI si augura che il Presidente del Consiglio e i Ministri competenti, si dispongano al rinnovo dei contratti dei veterinari dirigenti degli uffici centrali e periferici del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.

In attesa di una soluzione, l’Associazione sostiene lo stato di agitazione proclamato dai veterinari con contratto a termine e sostiene e incoraggia tutte le legittime iniziative - politiche, parlamentari, sindacali, associative o individuali - che perseguono l’obiettivo della stabilizzazione di questo personale.

Ufficio Stampa ANMVI 
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 28 GENNAIO 2009