(Cremona, 19 febbraio 2008) - E’ inaccettabile che autorevoli testate giornalistiche dichiarino che “gli animali domestici rischiano di essere abbandonati perché costano troppo. Il messaggio è falso e pericoloso. Attribuire il caro vita agli animali che vivono nelle famiglie italiane non è solo ridicolo, ma è anche foriero di messaggi eticamente scorretti e prossimi ad incoraggiare un reato penale come l’abbandono.

L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ANMVI critica la carta stampata e televisiva  che in queste ore diffonde messaggi fuorvianti e basati su dati non verificati, per costruire la notizia che non c’è.

Ci meraviglia- dichiara il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti-  che persino testate del servizio pubblico si prestino al rimbalzo di dati scorretti sul mantenimento degli animali da compagnia per offrire il destro a luoghi comuni diseducativi e al limite dell’illecito”.

Il mantenimento dell’animale da compagnia, l’attenzione al suo benessere e alla sua salute costituiscono un dovere del proprietario responsabile. Nutrirlo, garantirgli cure e assistenza adeguate non compromette il bilancio familiare. Inoltre il mercato e le liberalizzazioni consentono al proprietario di scegliere i beni e i servizi più convenienti sotto il profilo del rapporto qualità-prezzo. Le tariffe veterinarie pubblicate da alcune testate sono frutto di pura fantasia: le liberalizzazioni del Ministro Bersani le hanno abolite e vietate per “ assicurare agli utenti un'effettiva facoltà di scelta nell'esercizio dei propri diritti e di comparazione delle prestazioni offerte sul mercato”. ( Legge 248/2006)

Non si parli di cani e gatti come di un bene di  lusso - conclude Scotti- a questo ha già pensato il Fisco che non consente adeguati sgravi e sostegni a chi detiene un animale da compagnia. Per questo la nostra Associazione si batte, inascoltata dai Governi, per aumentare le detrazioni fiscali, la riduzione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food: oggi i proprietari pagano un’aliquota del 20% come se comprassero una Ferrari”.

Un Paese come il nostro, dove la sensibilità e il rispetto per gli animali hanno portato ad inserire nel codice penale il maltrattamento e l’abbandono, merita un servizio di Informazione più adeguato, capace di verificare le fonti e di maggiore senso di responsabilità.

Ufficio Stampa ANMVI

0372/40.35.37

pdfCOMUNICATO STAMPA 19 FEBBRAIO 2008