COMUNICATI STAMPA

 

BREXIT, ANMVI: LA VETERINARIA EUROPEA RESTI UNITA

Preoccupa l’impatto del referendum sulla legislazione comunitaria sulla sanità animale e sulla libera circolazione dei Medici Veterinari - Un voto contrario allo spirito unitario che contraddistingue la veterinaria europea

(Cremona, 24 giugno 2016)- La notizia del risultato referendario pro- Brexit “ci preoccupa molto e seguiremo con grande attenzione l’impatto che avrà sulla professione e sulla legislazione veterinaria europea”.

Marco Melosi, Presidente dell’ANMVI, associazione aderente ad organismi di rappresentanza professionale a Bruxelles, si dichiara “molto amareggiato dall’esito del referendum, che contraddice lo spirito unitario comunitario che caratterizza la veterinaria europea”.

“Anche i Colleghi inglesi- dichiara Melosi- hanno lavorato alla produzione comunitaria di una legislazione corposa sulla sanità animale, una normativa sulla quale c’è ancora molto lavoro da fare per completarla e per attuarla. Penso alla nuova legge di sanità animale appena entrata in vigore, ai nuovi regolamenti sui medicinali veterinari, alle norme sull’uso responsabile degli antibiotici”- aggiunge Melosi, che parla di “un quadro normativo che sta rivoluzionando l’approccio alla salute e al benessere degli animali, sia da compagnia che di allevamento e che non potrà essere disarticolato né perdere dei pezzi".

La dimensione sovrannazionale delle malattie animali e della sicurezza alimentare "non conosce barriere e le chiusure insulari non permettono di sentirsi maggiormente al riparo di altri”. In una Europa contraddistinta da una sempre maggiore movimentazione di animali e prodotti di origine animale “disarticolare un assetto normativo faticosamente armonizzato potrebbe nuocere ai cittadini proprietari e agli operatori economici”- dichiara Melosi.

Si tratta di preoccupazioni espresse anche dalle organizzazioni veterinarie inglesi, che – ancora prima del voto pro-Brexit- avevano messo l’accento anche sulle possibili ripercussioni sulla libera circolazione dei professionisti e delle prestazioni veterinarie. “Una Direttiva europea- spiega Melosi- permette ai laureati in Medicina Veterinaria di vedere la propria qualifica automaticamente riconosciuta negli Stati Membri, per poter esercitare la pratica professionale. Un traguardo reso possibile da processi di armonizzazione nella formazione, che sarebbe molto grave alterare, anche per le possibili conseguenze sulla crescita comune delle scienze veterinarie e della ricerca”.

Nel rispetto della volontà referendaria, l’auspicio finale dell’ANMVI è che le autorità del Regno Unito adesso gestiscano Brexit tenendo conto di questo scenario.

Ufficio Stampa ANMVI- 0372/40.35.47


ANMVI aderisce a UEVP- Union of European Veterinary Practitioners – sezione della FVE ( Federation of Veterinarians of Europe)- La Società Scientifica SIVAL (Federata ANMVI) aderisce a EVERI (European Veterinarians in Education, Research and Industry) sezione della FVE.