COMUNICATI STAMPA

DOPO GLI ARRESTI PER L’AMBULATORIO INCENDIATO A ROMA

CRESCE IL RISCHIO CRIMINALITA’- TUTELARE LE STRUTTURE VETERINARIE

ANMVI chiede interventi urgenti alle istituzioni

(Cremona 4 giugno 2014) -  “Indignazione morale e civile. E un profondo senso di avvilimento per le offese e i rischi sopportati dalle strutture veterinarie private”.

Le parole del Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, commentano il grave episodio di violenza criminale che settimane fa ha distrutto, incendiandolo, un ambulatorio veterinario della Capitale e per il quale quattro pregiudicati sono stati arrestati nei giorni scorsi.

“Non chiediamo solo– prosegue Melosi- di fare presto luce sui moventi e sugli eventuali mandanti del gravissimo e ignobile episodio romano,  vogliamo anche denunciare la preoccupante vulnerabilità delle attività veterinarie. Sono esposte – spiega il Presidente ANMVI-a furti e vandalismi anche in danno di pazienti animali-  che non accettiamo di minimizzare né di derubricare in quanto episodi isolati. La nostra professione – nel suo svolgimento di attività di pubblico interesse- ha il diritto/dovere di esercitare potendo contare su contesti territoriali tutelati, nella legalità e giustizia”.

Queste le richieste dell’Associazione alle Autorità Competenti

  1. Al Viminale e all’Osservatorio istituito presso il Ministero della Salute sulle intimidazioni ai Veterinari in servizio pubblico ANMVI rinnova la richiesta di far rientrare anche i Medici Veterinari privati fra coloro che- qualora vittime di intimidazioni e violenze- possano beneficiare degli indennizzi previsti dall’apposito Fondo vittime;
  2. Al Ministero della Giustizia, ANMVI chiede che sia considerato ‘aggravante’ l’aver attentato e/o interrotto lo svolgimento di attività sanitaria autorizzata, presidi di prevenzione, cura e soccorso territoriale, il cui regolare esercizio rappresenta un presidio sanitario irrinunciabile per il territorio;
  3. All’ANCI- Associazione dei Comuni Italiani- ANMVI chiede di monitorare il fenomeno, verificando il grado di rischio e di esposizione alla criminalità sul territorio, e di valutare forme di tutela in particolare per quelle strutture che prestano attività di cura con reperibilità e servizio notturni.
  4. Al Sindaco diRoma di farsi deciso interprete di un’Amministrazione a ‘tolleranza zero’ verso la criminalità;

L’ANMVI auspica che la sicurezza non dipenda solo dalle forme di autotutela assunte dalle strutture veterinarie, ma che discenda da iniziative come quelle proposte e da un contesto di coscienza civile diffusa, capace di pubblica e corale condanna.

Ufficio Stampa ANMVI

0372/40.35.47

 

pdfCOMUNICATO STAMPA 4 GIUGNO 2014