COMUNICATI STAMPA

Sì' ad una urgente considerazione socio-sanitaria della salute animale. Più prevenzione vuol dire più risparmi per il Paese. E anche per nonna Maria.

(Cremona, 29 aprile 2014). "Colpisce e sconcerta che la veterinaria per gli animali da compagnia non sia considerata una priorità dal Ministro della Salute".

L'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) commenta le dichiarazioni all'ANSA del Ministro Beatrice Lorenzin, che- replicando a distanza a Berlusconi- non sembra mettere in relazione la sanità veterinaria con il sistema sanitario del Paese.
In primo luogo, al Ministro Lorenzin (che all'Agenzia dichiara "'Prima di Dudù direi che c'è nonna Maria'') l'ANMVI fa invece presente che le cure veterinarie concorrono alla sanità pubblica complessiva di un Paese, al pari della medicina per le persone, come assodato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), specie con riguardo alle malattie trasmissibili all'uomo.

In secondo luogo, sul non considerare la veterinaria fra le questioni "emergenziali", l'Associazione mette in evidenza come le esorbitanti cifre del randagismo canino e felino nazionale dovrebbero indurre all'adozione di piani d'emergenza socio-veterinaria.

Il randagismo - alimentato dagli abbandoni e dall'assenza di politiche di possesso responsabile- è da molti anni un costo rilevantissimo per le pubbliche finanze, una mina sanitaria vagante e un costante pericolo per l'incolumità pubblica. Centinaia di migliaia di cani ammassati nei canili o vaganti nei territori sono una piaga sociale, emergenziale, costosa e incivile.

Sostenere fiscalmente la prevenzione veterinaria significa contrastare il randagismo e l'abbandono, incentivare obblighi di legge come l'obbligo di microchippatura e registrazione in anagrafe canina, ampiamente disattesi anche a causa della elevata imposizione fiscale: l'IVA al 22%.

L'ANMVI ricorda che fu proprio Beatrice Lorenzin che - in veste di parlamentare, nella scorsa Legislatura- presentò un ordine del giorno per la riduzione della pressione fiscale sulle cure veterinarie. Quell'odg fu accolto dal Governo. L'auspicio è che da Ministro lo faccia proprio.

Infine, sulle speculazioni politiche in favore degli animali da compagnia l'ANMVI conclude ribadendo, che i medici veterinari non si prestano a improvvisi risvegli elettorali, ma pretendono che la sanità degli animali- di proprietà o randagi- sia urgentemente trattata come una emergenza socio-sanitaria di interesse pubblico.

Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

 

pdfCOMUNICATO STAMPA 29 APRILE 2014