COMUNICATI STAMPA

ANTIBIOTICORESISTENZA, ALIMENTI E TERAPIE IN ALLEVAMENTO

ANMVI: Una anomalia che la presenza in allevamento del veterinario clinico non sia prevista per legge

Non dimostrati i "rischi nel piatto", ma assicurare una gestione veterinaria del management sanitario in zootecnia.

(Cremona, 27 settembre 2013)- I batteri si fanno sempre più resistenti e gli antibiotici faticano a sconfiggerli. Vale per gli uomini e vale per gli animali. Ma non è corretto parlare di "rischi nel piatto", perché la ricerca scientifica non ha ancora dimostrato una correlazione tra le resistenze antimicrobiche negli alimenti e i problemi di antibiotico-resistenza riscontrati nell'uomo.

Dopo la pubblicazione del rapporto Osmed-Aifa e dell'inchiesta di Altroconsumo, i medici veterinari dell'ANMVI puntualizzano la necessità di salvaguardare la salute degli animali produttori di alimenti e ritengono indispensabile assicurare l'uso appropriato di farmaci veterinari in allevamento e, attraverso una rigorosa gestione veterinaria del management sanitario in zootecnia.

Ciò richiede una presenza regolare negli allevamenti del medico veterinario clinico, un medico veterinario di fiducia, come quello di famiglia, che governi la gestione del farmaco veterinario non solo all'atto del trattamento, ma nelle strategie complessive di prevenzione e di prescrizione. Questo veterinario è già presente di fatto nelle aziende zootecniche ed è una anomalia che la sua presenza non sia ancora prevista per legge. Ciò malgrado sia stata riconosciuta l'importanza della sua partecipazione ai flussi informativi sui dati zootecnico-epidemiologici e ai sistemi informatizzati per la tracciabilità e la farmacovigilanza.

Cibi sani richiedono animali sani, quindi curati e curabili. Un animale sano è un animale che ha un organismo sano, che combatte fisiologicamente la sua battaglia contro tutti gli agenti di malattia, anche quelli che potrebbero causare malattie trasmissibili all'uomo (zoonosi).

L'efficacia delle terapie antimicrobiche può essere salvaguardata agendo sulla prevenzione delle malattie e attraverso una prescrizione appropriata: quando serve, nelle quantità giuste e per la corretta durata. Tutti criteri di appropriatezza- riconosciuti dalle autorità sanitarie nazionali ed internazionali- che possono essere assicurati solo dal medico veterinario, secondo quel modello di farm visit system che la Commissione Europea sta mettendo a punto e che l'Italia potrebbe mettere in campo per prima.

Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 27 SETTEMBRE 2013