COMUNICATI STAMPA

DDL DI RIFORMA
IL PAZIENTE ANIMALE ENTRI NEL CODICE DELLA STRADA


Respinto l'emendamento che riconosce 
lo "stato di necessità" al trasporto di un animale  in gravi condizioni di salute.

ANMVI: grave disconoscimento del diritto di cura del paziente animale. 
E per i veterinari fioccano le multe

(Cremona, 21 aprile 2010) La tutela del paziente animale non entra nel Codice della Strada. Almeno per ora. La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha infatti respinto l'emendamento che riconosce lo "stato di necessità" al trasporto di un animale in gravi condizioni di salute. Ciò nonostante il Ddl di riforma del Codice della Strada introduca apprezzabili innovazioni per il soccorso dell'animale incidentato. Ma qui si parla di un paziente in gravi condizioni.

L'ANMVI sostiene l'emendamento, a fronte della frequente condizione in cui il medico veterinario che deve trasportare il paziente subisce sanzioni per infrazioni al codice della strada in condizioni non riconosciute come "stato di necessità". L'Associazione si appella a tutti i Senatori: non approvare questa modifica sarebbe un grave disconoscimento del diritto di  cura del paziente animale in condizioni di gravità e di urgenza.

Dopo la bocciatura in Commissione, l'emendamento presentato dalla Senatrice Silvana Amati e sottoscritto da altri nove senatori (Marco Filippi, Donaggio, Fistarol, Magistrelli, Morri, Papania, Sircana, Vimercati, Zanda), può solo essere riproposto all'Assemblea di Palazzo Madama.

L'emendamento ( in forma di comma aggiuntivo al comma 2 dell'articolo 22) recita: "Il trasporto di un animale, certificato anche successivamente al fatto, come in gravi condizioni di salute è effettuato in stato di necessità ai sensi dell'articolo 4 della legge 24 novembre 1981 n. 689». La Legge 689 prevede che non risponda di violazioni amministrative chi ha commesso il fatto "nello adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facolta' legittima ovvero in stato di necessita' o di legittima difesa".

Altrettanto frequente e sanzionata la condotta del medico veterinario che debba raggiungere con urgenza il paziente, ad esempio un cavallo in preda ad una colica. Se il Senato non ci ripenserà, il  Legislatore dimostrerà una sensibilità minore rispetto a quella dimostrata dalla giurisprudenza che ha più volte riconosciuto la non sanzionabilità del medico veterinario.

Ufficio Stampa ANMVI
0372/40.35.47

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