COMUNICATI STAMPA

La criminalità organizzata sta mettendo in serio pericolo le attività ispettive della veterinaria.
L'Osservatorio del Ministero della Salute prenda urgenti provvedimenti. L'elenco degli episodi di violenza è già abbastanza lungo
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(Cremona, 15 novembre 2010) - Auto incendiate, aggressioni fisiche, minacce di morte, spari contro la proprietà privata, buste con proiettili. L'ultimo episodio di violenza criminale, nei giorni scorsi, ai danni del dirigente veterinario dell'Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro, un collega ispettore già vittima di attacchi intimidatori più volte bersaglio di intimidazioni, che va ad aggiungersi ad un elenco ormai troppo lungo di minacce e intimidazioni.

Una pubblica denuncia quella dell'ANMVI, quale segno tangibile della solidarietà a tutti i colleghi vittime di intimidazioni, affinché sentano la vicinanza di una categoria non silente e determinata a rivolgere un accorato appello alle istituzioni: è urgente intervenire, l'elenco è già abbastanza lungo, il quadro sufficientemente chiaro.

Nel mirino della delinquenza sono le attività ispettive di carattere sanitario, nevralgiche per la sicurezza alimentare dei consumatori italiani, ma che vanno a disturbare una filiera illegale che non si fa scrupolo di attentare alla sanità pubblica, minacciare medici veterinari nella loro persona, e negli affetti familiari.

Per questo l'ANMVI chiede che l'Osservatorio nazionale istituito a luglio di quest'anno dal Ministero della Salute prenda urgenti provvedimenti, garantendo in primis protezioni di sicurezza a tutti i medici veterinari che sono stati oggetto di minacce.

L'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull'attività di medicina veterinaria pubblica è stato istituito a luglio di quest'anno ed è impegnato in azioni di monitoraggio di un fenomeno che non riguarda solo le regioni del Sud Italia.

Ufficio Stampa ANMVI
Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 15 NOVEMBRE 2010