COMUNICATI STAMPA

L’aggiornamento permanente in medicina non è merito del sistema ECM
I medici veterinari si sono aggiornati pensando ai pazienti non ai crediti
Il Ministro Sacconi rimedi a sette anni di sprechi: la crisi impone più di un ripensamento

(Cremona, 27 gennaio 2009) - “Nel nostro Paese non c’è niente di più stabile del provvisorio”. E’ l’amaro commento di Sandro Barbacini, Presidente dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) a seguito della proroga della sperimentazione Ecm comunicata ieri dalla Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina”.

Il sistema ECM continuerà ad essere sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno.

“Sono sette anni che l’ ECM si avviluppa su se stesso - dichiara Barbacini- ingigantendo la sua struttura burocratica e farraginosa, deludendo gli operatori sanitari ormai demotivati e sfiduciati. Non lo diciamo noi, lo dice un rapporto della Commissione ECM che ha analizzato l’andamento degli eventi formativi accreditati nel 2008. I medici veterinari si sono aggiornati comunque, ma ormai lo fanno del tutto indipendentemente da questo sistema e sulla base di esigenze di aggiornamento che il sistema Ecm ha rivelato di non conoscere nemmeno. I crediti non interessano più a nessuno”.

Le società scientifiche federate all'ANMVI hanno investito milioni di euro nei primi sei anni di sperimentazione dell’ECM, con oltre mille eventi accreditati Ecm per soddisfare i bisogni formativi di circa 15.000 medici veterinari obbligati al conseguimento dei crediti formativi. Anche liberi professionisti.  

“Per i sanitari privati l’obbligo non è accompagnato da alcuna forma di sostegno economico e fiscale- aggiunge Barbacini- il “tesoretto” (113milioni di euro)  per rimediare a questo “obbligo a pagamento” esiste per ammissione stessa dei vertici della Commissione, ma non è stato impiegato a questo fine, anzi non è nemmeno stato assegnato al Ministero della Salute dal Tesoro”.

Eppure l’Accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 dice chiaramente che se lo Stato prevede l’obbligo deve anche sgravare i medici dell’onere economico. Eppure questo Accordo riporta in gioco l’Ordine professionale quale garante della formazione permanente in medicina.

La Formazione a Distanza (FAD) non è ancora riconosciuta, “malgrado possa essere la risposta alle esigenze di aggiornamento permanente dei medici in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo- annota il Presidente dell’ANMVI- senza contare che mentre il Ministero resta in stallo, le Regioni si muovono senza un coordinamento con il rischio di creare disparità di aggiornamento e quindi di qualità dei servizi ai cittadini”.

“La nostra proposta- conclude Barbacini- è sempre la stessa: o i medici veterinari liberi professionisti vengono sostenuti con agevolazioni economiche e fiscali come avviene per i dipendenti SSN, o continueremo a ritenere che nessun obbligo sia previsto per gli operatori privati e ad aggiornarci secondo scienza e coscienza. Del resto, questo metodo ha dato più risultati del sistema ECM”.

Ufficio Stampa ANMVI 
0372/40.35.47

pdfCOMUNICATO STAMPA 27 GENNAIO 2009