COMUNICATI STAMPA

Un altro episodio di aggressività canina incontrollata. ANMVI: subito la nuova ordinanza e poi la legge. 
I gravi fatti di cronaca delle ultime settimane rischiano di esasperare l’opinione pubblica 
e di segnare una inversione di tendenza rispetto al corretto approccio culturale e scientifico al problema.

(Cremona, 25 febbraio 2009) - La prolungata vacatio legis e la drammaticità degli ultimi fatti di cronaca rischiano di compromettere il corretto approccio, culturale e scientifico, nei confronti della prevenzione e della gestione dell’aggressività canina incontrollata. Per l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) è urgente emanare la nuova ordinanza annunciata dal Sottosegretario Francesca Martini ed elaborata dal tavolo ministeriale per il benessere animale. Ma subito dopo occorrerà inviare al Parlamento un disegno di legge che dia una definitiva regolamentazione della materia, in forza di legge dello Stato, prevendendo un opportuno regime sanzionatorio.

La comprensibile emotività suscitata dagli episodi che hanno avuto come vittime due bambini, rischia di esasperare l’opinione pubblica al punto da rimettere in discussione un corretto indirizzo, di prevenzione e di regolamentazione,  faticosamente maturato dopo anni di provvedimenti inutili e senza basi scientifiche. L’Anmvi ritiene che il punto di forza della nuova ordinanza-Martini rispetto a tutti i precedenti provvedimenti stia nella responsabilizzazione del proprietario, anche in ambito domestico-privato, intervenendo con adeguate misure di prevenzione (es. il patentino  a monte del rapporto uomo-animale, fin dalla scelta del cane da portare dentro casa.

Questo indirizzo di responsabilizzazione trova peraltro il conforto della giurisprudenza che in questi anni, attraverso ripetute sentenze della Cassazione, ha messo l’accento sul comportamento del proprietario/detentore e non su quello del cane.

Ufficio Stampa ANMVI 
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pdfCOMUNICATO STAMPA 25 FEBBRAIO 2009